PALERMO – Proteggere il Palermo dai tanti, anzi troppi, punti interrogativi intorno a una trattativa che si è via via complicata sino a crollare. Maurizio Zamparini non molla la sua creatura e respinge al mittente la proposta di Baccaglini: “Un documento che non stava né in cielo né in terra. I soldi non erano quelli che avevamo pattuito quando avevamo iniziato la trattativa. Il problema non è tanto relativo alla mia parte – spiega il patron a La Repubblica – quello si sarebbe potuto risolvere. Il problema riguardava gli impegni legati ai soldi che avrebbero messo nella società, nello stadio e nel centro sportivo. Non posso cedere il Palermo a chiunque”.
Il closing salta, di fatto, per una questione di soldi, Zamparini non ci gira intorno e va subito dritto al punto: “Loro dicono che il Palermo in serie B vale poco, ma il Palermo ha il suo blasone, ha i suoi tifosi. Se ci sono dei problemi economici ho già trovato chi questi problemi li risolverà. I soldi non ci sono. Avevo già capito da qualche tempo come sarebbero andate le cose e per questo motivo mi ero mosso in anticipo”. Una sfiducia nei confronti di una conclusione positiva della vicenda che, in effetti, si era già percepita nelle ultime due settimane e che aveva portato a un allontanamento tra le parti, poi rientrato con la ratifica di un accordo non più tardi di una decina di giorni fa.
Per Zamparini, adesso, è il tempo di rilanciare. Conferma l’arrivo di Coronado dal Trapani e guarda a un possibile piano alternativo in vista della prossima stagione oramai alle porte: “Parlerò con imprenditori siciliani e con loro troverò qualcuno che possa supportarmi o prendere la società. Baccaglini non sarà più il presidente. Al suo posto ho già individuato una figura di grande spessore istituzionale che mi ha dato il suo consenso. Sarà una bella sorpresa per i tifosi del Palermo”. Chi vivrà vedrà, nell’universo del possibile che diventa impossibile a tinte rosanero, tra colpi di scena, promesse e delusioni.
