Micciché: "In Serie B c'è da faticare | Baccaglini sin da subito un bluff" - Live Sicilia

Micciché: “In Serie B c’è da faticare | Baccaglini sin da subito un bluff”

L’ex vicepresidente rosanero rompe il silenzio e dice la sua sul closing saltato e sul futuro immediato della squadra.

calcio - palermo
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PALERMO – Ha lasciato il Palermo dopo 15 anni dopo l’annuncio di Paul Baccaglini come nuovo presidente rosanero, oggi Guglielmo Miccichè rompe il silenzio e torna a parlare del closing saltato: “Non mi sono fatto nessun tipo di idea, non ho mai creduto a queste operazioni che non hanno dei supporti bancari e legali. Il fatto che loro si siano trincerati dietro la riservatezza mi ha fatto sorridere – ha detto l’ex vice presidente ai microfoni di forzapalermo.it –. Non aver mai nominato una banca di riferimento, un fondo per sapere chi fossero gli investitori, per me è stato un grande bluff fin dal primo giorno. Perché Zamparini non si è fidato del mio pensiero? Perché ci ha creduto veramente. Lui si era convinto che questo personaggio potesse in qualche maniera svolgere questo ruolo di intermediario con un fondo o con gli investitori. Si è informato sul personaggio e in effetti poteva essere che la trattativa andasse avanti, ma io fin dal primo minuto, visto lo svolgimento della stessa, per me era assolutamente impensabile. Lui ci ha creduto, anche perché la sua volontà di vendere c’era e c’è tuttora ovviamente. Ha caldeggiato, ha sponsorizzato, ha seguito, ma poi col passare dei giorni ha capito anche lui che era tutto un bluff”.

“Io sono uscito perché è andato via Zamparini. Non avevo nessuna intenzione di restare con un presidente che non avevo mai visto in vita mia – continua –. Il mio faro è sempre stato Zamparini. E’ chiaro che se dietro a questa operazione invece di Baccaglini ci fosse stato un altro imprenditore italiano o estero serio, che avrebbe dato subito delle garanzie, avrei potuto fare scelte diverse. Con l’uscita di Zamparini non vedevo il motivo di rimanere e per questo mi sono defilato. Chi sarà il nuovo presidente? In questi giorni con Zamparini ci siamo sentiti, ma non ho idea di chi ci sarà nel nuovo consiglio di amministrazione. Non so chi possa essere il nuovo presidente che si possa calare nel ruolo. Zamparini ha pensato potessi essere io? No, non ci ha pensato. Lui avrebbe il piacere di avermi nuovamente al suo fianco, ma gli ho spiegato che per me sarebbe molto complicato. Il mio ruolo credo che si sia ultimato quando è uscito lui e con questa nuova retrocessione. Mi sembra più che corretto che io mi sia fatto da parte”.

Il Palermo si appresta ad iniziare una stagione molto difficile e carica di aspettative: “Zamparini ha le risorse per portarci in A? Non si tratta solo di risorse, ma bisogna capire se c’è il desiderio e la voglia. Nascerà una squadra diversa dall’ultima serie B, è troppo evidente e voi lo sapete meglio di me – prosegue –. Il campionato di serie B è lungo e difficile, basta vedere che il Verona torna in serie A a pari punti col Frosinone, per la differenza reti. Ho l’impressione che il Palermo dovrà faticare parecchio. Servono elementi pronti e non dell’est? Quest’ultima cosa probabilmente andava fatta anche prima. Il Palermo si è reso succube di questo tipo di giocatori che sono stati acquistati nell’est Europa e che obiettivamente non hanno dato nessun contributo e nessun valore aggiunto alla squadra, anzi hanno creato delle problematiche. Quando il Palermo si è rivolto a mercati sudamericani ha fatto le sue fortune e quelle delle casse rosanero, perché abbiamo stravenduto giocatori che erano stati acquistati a prezzi onestissimi. Quando ci siamo rivolti ad altri tipi di mercato le cose sono precipitate. Per aspirare a vincere una serie B, non c’è dubbio che bisogna ripartire da presupposti italiani. I giocatori italiani sono quelli che fanno spogliatoio, quelli che danno il massimo, soprattutto in un campionato che inizia a settembre e finisce a fine maggio”.

“Coronado è un ottimo acquisto. L’ho visto giocare nel Trapani e mi è piaciuto moltissimo. Un giocatore divertente che potrebbe ricordare Vasari, così come ho letto da qualche parte. Sa fare gol e può far bene a Palermo – conclude Micciché –. Anche questo centrale del Pordenone, Ingegneri, pur non essendo giovanissimo e con poca esperienza, è un leader e tutti ne parlano bene. Bisogna partire da questo e da un allenatore che detti un suo dictat e sperare che la proprietà gli acquisti i giocatori giusti”.


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