PALERMO – Si è presentato in caserma quando ha capito di essere stato scoperto. “La piantagione di droga è mia”, ha detto Rosario Monte, 19 anni.
È rimasto per due giorni agli arresti domiciliari, poi il giudice per le indagini preliminari Fabrizio Molinari ha accolto la richiesta dell’avvocato Calogero Vella e gli ha imposto il solo obbligo di dimora in città.
Tutta colpa di quei fili elettrici che collegavano una vecchia abitazione di Vicolo Aloi, nel rione Santa Maria di Gesù, alla rete elettrica. La casa risultava disabitata da anni.
Le forze dell’ordine hanno fatto irruzione e hanno trovato novanta pagine di cannabis, illuminate con lampade alogene. Ed ancora: 250 grammi di hashish e tutto ciò che serviva per confezionare le dosi. Poche ore dopo Monte ha deciso di farsi vivo. Era lui che coltivava la marijuana nella casa abbandonata di uno zio. E rubava anche la corrente elettrica.
