PALERMO – Travolto da una macchina che sfrecciava a 114 chilometri orari, con al volante un uomo alticcio, ad un incrocio con il semaforo rotto. Nonostante tutto questo un automobilista era stato condannato dal giudice di pace al pagamento di una multa, delle spese processuali e dei danni dell’uomo con cui ebbe un incidente.
Ora la sentenza è stata ribaltata. Il giudice monocratico della quinta sezione del Tribunale ha assolto Josè Salvator Porrovecchio dall’accusa di lesioni personali.

L’incidente avvenne nel 2010, quando era ancora possibile percorrere via Perpignano per attraversare perpendicolarmente viale della Regione Siciliana. Secondo l’accusa, l’imputato avrebbe dovuto dare la precedenza con la sua Citroen C1 alla Fiat Bravo della parte offesa. È stato il legale dell’imputato, l’avvocato Ermanno Zancla, a dimostrare che il mancato rispetto del segnale era poca cosa rispetto alle colpe altrui
Innanzitutto c’era il semaforo spento a causa di un precedente incidente. E poi l’imputato procedeva ad una velocità di 19 chilometri orari, niente a che vedere con i 114 della Fiat Bravo (nonostante il limite fosse di 50 km/h). Infine c’erano le alterazioni psico-fisiche dell’altro uomo al volante.
Il giudice ha dato ragione alla sua tesi e ha assolto l’imputato con la formula “perché il fatto non costituisce reato”.
E ci sono voluti 7 anni per accertare una ragione così evidente?
Chi sostiene che i giudici debbano essere responsabili, in tutti i sensi, dei loro verdetti non ha torto…..
Bellissima la foto che avete messo di quando non c’era il tram e c’erano i bellissimi alberi di v.le Regione!!! Che peccato mortale adesso !!!
@plinio
Concordo assolutamente con il suo commento. Poi é arrivato il disastro inutile del tram. IMPEDIAMOGLI DI DEVASTARE pure VIA LIBERTÀ.
Piuttosto, é vergognoso che la giustizia impegni risorse per decidere di un incidente banale accaduto nel 2010 (DUEMILADIECI). Giudice di pace, giudice monocratico, pubblici ministeri in udienza, avvocati, cancellieri, testimoni, periti, notifiche…E dopo 7 non é ancora finita?
La giustizia italiana é MALATA, ma grave.