La scuola Falcone ancora nel mirino | Nuova intimidazione all'istituto - Live Sicilia

La scuola Falcone ancora nel mirino | Nuova intimidazione all’istituto

Uccello con testa mozzata. Fatta luce sul cartellone bruciato alla De Gasperi: è stato un clochard

PALERMO – Davanti alla scuola Falcone, allo Zen di Palermo, dove nei giorni scorsi alcuni balordi avevano decapitato la statua del giudice ucciso dalla mafia, è stato trovato stamattina un uccello con la testa mozzata. Per gli inquirenti sarebbe un messaggio intimidatorio. Sul posto c’è la polizia. Dopo il danneggiamento del busto la sorella del magistrato aveva chiesto maggiore vigilanza sui luoghi.

La scuola, che si trova in un quartiere ad alta incidenza criminale, aveva subito danneggiamenti anche negli anni scorsi. Tanto che la statua era stata recintata ed era stato attivato un sistema di videosorveglianza che, però, al momento non è funzionante. Per il 19 luglio è attesa la visita del ministro dell’Istruzione Fedeli, che incontrerà la preside dell’istituto Daniela Lo Verde. “Il mancato funzionamento del sistema di videosorveglianza della scuola Falcone allo Zen è un problema effettivo che deve essere subito risolto. Secondo me, sarebbe necessario anche un presidio delle forze dell’ordine davanti alla scuola. Almeno per un certo periodo”. Lo dice Maria Falcone, sorella di Giovanni, il magistrato ucciso assieme alla moglie e alla sua scorta nel 1992 a Capaci. “Visto che il sistema di monitoraggio esiste – prosegue – dovrebbe essere attivo, anche per scoraggiare altri gesti come quelli successi negli ultimi giorni”.

Sarebbe stato un clochard con problemi psichici, invece, a danneggiare, il cartellone, con le fotografie dei giudici Falcone e Borsellino, posizionato vicino all’istituto scolastico De Gasperi di Palermo. Lo hanno scoperto i poliziotti della squadra mobile, anche attraverso la visione delle immagini dell’impianto di videosorveglianza della scuola. Il clochard è stato, nitidamente, immortalato dalle telecamere nell’atto di spegnere una sigaretta sul cartellone e provocare un foro. L’uomo è stato denunciato per danneggiamento. La ricostruzione dei fatti, allo stato, porta a escludere un’intimidazione e un collegamento con il quasi contestuale danneggiamento del busto nella scuola dello Zen.


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