Il centrodestra dei veti incrociati |Tutte le strade portano a Micciché - Live Sicilia

Il centrodestra dei veti incrociati |Tutte le strade portano a Micciché

Musumeci non piace ai centristi. Forza Italia chiude ai moderati. E se intervenisse Berlusconi...

Verso le Regionali
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PALERMO – Su Nello Musumeci è calato il no gelido dei centristi, cuffariani in testa: “E’ troppo di destra”. Sui “moderati” invece è arrivato pochi giorni fa l’orgoglioso “no” dei forzisti: Cittadini, Lagalla o La Via? “Non se ne parla – hanno detto in sostanza – si sono compromessi con Renzi e Crocetta”. E così, il cerchio si stringe. E il candidato del centrodestra alle prossime elezioni regionali potrebbe saltare fuori “a esclusione”.

Tutte le strade, così, portano nel luogo meno probabile. E qualcuno, in realtà, ha già fatto emergere l’ipotesi, quasi a “testare” la portata di quella idea. È stata l’ex ministra Stefania Prestigiacomo, raccontano, a chiedere, sostanzialmente, a Gianfranco Micciché di riprovarci. Di candidarsi alla presidenza della Regione. Una proposta che lo stesso coordinatore regionale di Forza Italia avrebbe escluso, convinto del fatto che – a torto o a ragione – in tanti ancora attribuiscano alla sua scelta di candidarsi cinque anni fa la responsabilità della sconfitta di Musumeci e quindi della vittoria di Crocetta.

Una ipotesi improbabile, al momento. Almeno stando alla pancia dei partiti di centrodestra. Ma oltre alla pancia, c’è la testa. E nel caso di Forza Italia, questa sta a Milano. Lì, fiutata la possibilità di “giocarsela”, viste anche le attuali difficoltà del centrosinistra, Silvio Berlusconi potrebbe chiedere all’uomo di punta azzurro di impegnarsi in prima persona. E il Cavaliere, già da un paio di anni, ha rimesso il partito nelle mani di Gianfranco Micciché. A sorpresa, nella giostra dei candidati che ci hanno già provato cinque anni fa – Cancelleri e Musumeci ancora in corsa, Crocetta che ci riproverebbe volentieri – potrebbe aggiungersi proprio lui.

Anche perché, come detto, da settimane Forza Italia e il centrodestra vanno avanti con un gioco a eliminazione. Una specie di “Isola dei famosi” dei candidati governatori, che si spopola ogni giorno che passa. Fin da quel giorno, quando Micciché e Saverio Romano decisero di far saltare, all’ultimo minuto, il tavolo delle primarie. Primarie che, verosimilmente, avrebbero potuto dare forza al progetto di Nello Musumeci. Tutto fermo, il candidato si troverà. Ma non si trova.

Le ultime tessere a cadere dal tavolo, come detto, sono quelle dei cosiddetti “moderati” che piacerebbero molto agli ambienti vicini all’ex governatore Totò Cuffaro, lì dove impera la convinzione che il candidato in Sicilia, per vincere, deve per forza essere un centrista. E così in effetti fu, con Cuffaro due volte e Lombardo prima della “svolta a sinistra” del medico di Grammichele. Ma adesso nel partito del Cav fanno la voce grossa. E chiedono di scegliere un proprio candidato.

Uno scatto d’orgoglio anche fondato sul fatto, probabilmente, che con tutti i ridimensionamenti del caso, Forza Italia anche nelle ultime amministrative palermitane ha dato segni di discreta salute, ottenendo più consenso, ad esempio, della lista ibrida composta da Pd e uomini di Alfano. Uomini che, in realtà, archiviata l’elezione per Sala delle Lapidi hanno presto ripreso a guardare verso il centrodestra. Vestendo persino i panni degli oppositori di Renzi e Gentiloni a Roma, pur sedendo sulle poltrone di ministro, sia sulla legge elettorale, ad esempio, che sullo Ius soli. Ma i “lealisti” di Forza Italia hanno posto un veto durissimo, sul quale concordano gli uomini di Musumeci: no a candidati che abbiamo percorso o stanno ancora percorrendo un tratto di strada con Crocetta, Renzi o Gentiloni, appunto. Un no che non riguarda le alleanze, dove invece Forza Italia auspica una ricomposizione delle forze del vecchio centrodestra, ma il frontman del progetto. E così, ecco svanire in un attimo la suggestione di Barbara Cittadini, ritenuta anche, all’interno di Forza Italia, una candidata ‘impopolare’ proprio perché rappresentante del mondo delle cliniche private: “Sarebbe stato un assist ulteriore ai grillini” commenta qualche big azzurro. E “saltano” anche le idee che portavano a Roberto Lagalla, “marchiato” dalla nomina al Cnr voluta da Renzi e da Davide Faraone già sottosegretario al Miur. Evaporano anche le ipotesi La Via e quella ovviamente di Angelino Alfano, una idea pubblicamente “smentita” dallo stesso Gianfranco Micciché.

E così, non resta che cercare dentro Forza Italia. Ma chi avrebbe a quel punto i requisiti adatti? Anche qui, nelle interlocuzioni e negli incontri, più che un nome su cui puntare si è giunti a qualche candidato da depennare. A cominciare da quello di Renato Schifani: pur essendo stata apprezzata dentro Forza Italia la scelta di lasciare Alfano con ampio anticipo, in tanti sembra non vogliano perdonargli comunque l’escursione verso il Nuovo centrodestra. Defilato sembra anche un nome che era apparso molto “caldo” e gradito allo stesso Cavaliere: quello del catanese Salvo Pogliese, che sembra invece puntare su altri obiettivi più o meno immediati. E non riscalda, per restare nel Catanese, il nome di Basilio Catanoso, considerato candidato preparato e pulito, ma poco conosciuto al di fuori del capoluogo etneo. Fuori dal tavolo anche il nome di Francesco Scoma: un nome (soprattutto un cognome) che non darebbe garanzie di ‘novità’, anche e non solo per il fatto che il padre era già stato sindaco di Palermo una trentina di anni fa. Ed è sfumata anche l’idea di Stefania Prestigiacomo: la candidata ideale secondo Micciché, ma che ha declinato la proposta per motivi personali. Ma che in una di quelle occasioni ha rilanciato, chiedendo a Micciché: “Perché non ci riprovi tu?”.

La nota del capogruppo all’Ars del Cantiere popolare, Toto Cordaro

In riferimento all’articolo di Live Sicilia che assimila la posizione politica del Cantiere Popolare ad un indistinto mondo di “cuffariani”, che si porrebbe in contrasto alla candidatura a Presidente della Regione di Nello Musumeci, mi preme sottolineare che il Cantiere Popolare non ha mai posto veti di sorta a questa candidatura, per altro già da noi sostenuta 5 anni fa. Stiamo lavorando alla ricostruzione di un centro credibile e vincente e nei prossimi giorni ci confronteremo con gli alleati per decidere il miglior candidato alla presidenza della Regione Siciliana. Lo afferma Toto Cordaro, Presidente Gruppo Parlamentare Cantiere Popolare all’ Ars.


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