Giornalisti, vino e partecipate | Ars, marchette di fine legislatura - Live Sicilia

Giornalisti, vino e partecipate | Ars, marchette di fine legislatura

Riparte l’esame del collegato alla Finanziaria. L’Aula approva nuove assunzioni e contributi

Palazzo dei Normanni
di
3 min di lettura

PALERMO – C’è la norma che fa rinascere l’Ufficio stampa di Palazzo d’Orleans, quella che destina 300 mila euro per la comunicazione sul sito internet della Regione, quella che stanzia 200 mila euro per borse di studio destinate alle “professioni non mediche” e 150 mila euro per la promozione del vino siciliano. E ancora, provvedimenti a favore dei lavoratori delle partecipate e dei consorzi di bonifica.

Ce n’è per tutti. Ed è solo l’inizio. Visto che oggi l’Aula ha solo iniziato l’esame del cosiddetto “collegato” alla Finanziaria. Un esame che proseguirà domani. Ma intanto ecco il via libera alle norme a favore dei giornalisti. Per il reclutamento di qualificati operatori dell’informazione professionale e della comunicazione istituzionale”, si dovrebbe procedere con un concorso che per metà dei posti prevede una “riserva” per i giornalisti dell’ex Ufficio stampa: gli altri saranno scelti tra professionisti con almeno 10 anni di iscrizione all’albo. E’ passato ieri l’emendamento di Nello Musumeci*. Il costo? 350 mila euro solo nel 2017 e 650 mila euro a partire dal 2018. Una norma rimasta in sospeso per qualche minuti a causa dei dubbi sulla copertura finanziaria. Poi superati da un intervento del governo.

Via libera anche, per restare in tema, a una non meglio precisata “struttura intermedia” all’interno dell’Ufficio informatica della Regione. Servirà per svolgere una “efficace azione di comunicazione delle iniziative volte allo sviluppo del turismo e dell’occupazione nel settore turistico, attraverso il portale internet della Regione siciliana”, attraverso “l’utilizzo dei diversi canali di comunicazione multimediale” per “assicurare una specifica e adeguata attività redazionale e di comunicazione”. Tutto a fine legislatura. Ossia sotto elezioni. Costerà ai siciliani 300 mila euro.

Ma le “marchette” di fine quinquennio non terminano qui. Ecco 250 mila euro destinati alla “formazione di docenti” per lo sviluppo delle tecnologie nelle aree interne della Sicilia. Quattro milioni invece andranno alle aziende siciliane che si occuperanno di microelettronica e biotecnologie, mentre 200 mila euro serviranno per pagare le borse di studio degli specializzandi in discipline “non mediche”: andranno a biologi, farmacisti e fisico-chimici. La Regione stanzia 150 mila euro invece per la “Promozione del vino sui mercati dei Paesi Terzi”. Duecento mila euro sono stati previsti per la creazione della “Biobanca del Mediterraneo” che dovrà essere posta all’interno dell’Istituto Zooprofilattico.

Passa anche la norma sulle società partecipate. Salterebbero infatti i limiti dei 50 mila euro per i presidenti dei cda e di 25 mila per i consiglieri delle spa regionali, cifre che dovevano subire un ulteriore taglio del 30 per cento. E invece, il nuovo testo prevede che quelle indennità saranno applicate “tenuto conto della diversa complessità organizzativa”. Tradotto: azienda grossa, grosso stipendio. E del resto, lo stesso articolo abbatte il famoso blocco delle assunzioni. Le società partecipate infatti potranno assumere “in deroga”, appunto, all’articolo previsto nella legge 11 del 2010 che prevede appunto il divieto di nuove assunzioni. Una norma che rischia di avere enormi effetti sotto elezioni: si potrà partire dai dipendenti presenti all’interno dell’albo degli ex lavoratori delle partecipate.

Bocciato invece il riordino degli Ersu. È lo stesso governo, oggi, a chiedere di sopprimere la norma che avrebbe portato alla creazione di un unico grosso Ente per il diritto allo studio. “Finalmente il Governo regionale, rendendosi conto del clamoroso errore che avrebbe fatto con la riforma degli Ersu in Sicilia – ha commentato il capogruppo di Forza Italia, Marco Falcone – ha ingranato la retromarcia. Il cosiddetto riordino degli Ersu avrebbe comportato la creazione di un mega ente, pari a un nuovo carrozzone, con la conseguenza di comprimere il diritto allo studio ed i servizi a vantaggio degli oltre 100 mila studenti universitari, siciliani e non. Questa pseudo-riforma – conclude – avrebbe soltanto danneggiato un altro settore strategico quale quello universitario in Sicilia”.

* Abbiamo inizialmente scritto che la chiamata dei giornalisti sarebbe avvenuta “intuitu personae”. Era questa, in effetti, la norma prevista nel “collegato”, poi cambiata ieri in Aula con l’approvazione dell’emendamento Musumeci. Ci scusiamo per l’imprecisione.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI