Regione, sindacati e scandali |Quei rimborsi nel mirino dei pm - Live Sicilia

Regione, sindacati e scandali |Quei rimborsi nel mirino dei pm

Prima il caso dei vertici Siad. Ora l'indagine sul Sadirs. Ecco la galassia sindacale dei regionali

L'inchiesta
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PALERMO – L’indagine dei magistrati palermitani sui vertici del Sadirs che coinvolge 17 persone non è un caso isolato. Già il mese scorso, è arrivato il decreto di citazione diretta del pm per segretario regionale tesoriere, segretario generale e segretario regionale organizzativo del Siad, il “Sindacato Autonomo Dipendenti”, altra sigla del sindacalismo autonomo, che raccoglie molti iscritti tra i regionali. In quel caso gli ammanchi contestati ammontano a 60mila euro. Il processo comincerà a ottobre. Anche in quel caso, come nell’indagine che riguarda i rappresentanti del Sadirs e che si è appena conclusa, l’ipotesi dei pm è quella dell’appropriazione indebita per spese che non trovano giustificazione nell’attività istituzionale del sindacato.

Accuse ovviamente tutte da dimostrare, che comunque hanno scosso oggi la vasta galassia della Regione sindacalizzata. Un mondo quanto mai variegato che conta circa ottomila iscritti. La parte del leone la fanno proprio i sindacati autonomi. Nel comparto, il più rappresentativo è il Cobas-Codir, che ha più di 2.500 iscritti, seguito proprio dal Sadirs, la sigla attorno alla quale ruota l’inchiesta della procura di Palermo per fatti risalenti al 2011 e 2012.

I regionali sindacalizzati sono circa ottomila. Di questi, sottolineava a ottobre dello scorso anno il presidente della Regione Rosario Crocetta lamentando la difficoltà nel trasferire in regionali, poco meno di 2.500 sono “dirigenti”. Per i quali lo Statuto dei lavoratori prevede la possibilità del trasferimento solo col nulla osta del sindacato. In realtà si contano come “dirigenti” anche i delegati sindacali nelle varie sedi della regione (dagli ispettorati al genio civile o ai forestali).

Dopo Cobas Corid e Sadirs, il terzo sindacato più rappresentativo del comparto è la sigla della funzione pubblica della Cisl, che tra i confederali è il più forte nel pubblico impiego in Sicilia. Queste prime tre siglie raccolgono il grosso degli iscritti. Le altre sigle rappresentate nel comparto sono quelle di categoria di Cgil, Uil e Ugl e gli autonomi del già citato Siad. Tra i dirigenti la sigla più forte è un altro sindacato autonomo, il DirSi.

Nessuno commenta l’indagine di Palermo, ma certo le notizie in arrivo dalla procura hanno scosso oggi il mondo sindacale della Regione. Tanto più vista la vicinanza con lo scandalo che aveva colpito i vertici del Siad, per il quale saranno processati Angelo Lo Curto, Vincenzo Bustinto e Gaspare Di Pasquale, che si protestano innocenti e affermano di non aver commesso alcun illecito.

Sotto la lente d ingrandimento dei magistrati è finito il sistema dei rimborsi dei rappresentanti sindacali, che giuridicamente sono associazioni e quindi seguono norme privatistiche. Alcuni prevedono indennità per i propri rappresentanti, altri rimborsi, altri un sistema misto. Ed è proprio sui rimborsi percepiti dai sindacalisti che si indaga a Palermo. La cifra su cui si è appuntata l’attenzione dei magistrati per il caso Sadirs supera i 500mila euro tra spese di missioni, cene, bollette, giornali e via discorrendo. Indubbiamente una tegola per l’immagine del sindacato in un mondo, quello dell’esercito dei dipendenti regionali, che ha un tasso di sindacalizzazione molto alto.

 


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