Il palazzo di Daniele Nizza |"Pagato con i soldi dello spaccio" - Live Sicilia

Il palazzo di Daniele Nizza |”Pagato con i soldi dello spaccio”

Le indagini e i verbali dei pentiti. Tutti i retroscena del sequestro all'uomo d'onore dei Santapaola.

l'operazione della dia
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CATANIA – Tra i fratelli Nizza è Daniele quello con il “pedigree del boss”. Diventa uomo d’onore dei Santapaola nel 2007 durante una cerimonia a San Giovanni Galermo – così come racconta il pentito Santo La Causa – in cui è affiliato anche suo fratello Fabrizio, diventato nel 2015 collaboratore di giustizia.E’ in quello stesso periodo che la cupola catanese affida a Daniele Nizza  la gestione del traffico di droga a San Cristoforo. Non a caso il santapaoliano costruisce la sua casa in via Genovesi, una traversa di via Stella Polare. Strada che insieme alle vie Villascabrosa e Toledo hanno rappresentato il cuore pulsante dello spaccio catanese con tourn over d’affari a quattro zeri a settimana, come documentato dalle indagini del blitz (Stella Polare, appunto) che portano Daniele Nizza dietro le sbarre. Ieri il personale della Dia ha sequestrato – su decreto del Tribunale Misure di Prevenzione (collegio composto da Nunzio Trovato, Marina Rizza e Alessandro Ricciardolo) – sei appartamenti del palazzo in via Genovesi. Abitazioni acquistati dalla moglie (e poi intestati ai figli), dalla cognata e dai suoceri ma che secondo la magistratura sarebbero riconducibili alla disponibilità di Daniele Nizza. La Dia ha analizzato la capacità reddituale di ogni nucleo familiare e per gli inquirenti non avrebbero avuto la forza finanziaria per un investimento immobiliare di tale portata.

Le indagini patrimoniali sarebbero un valido riscontro agli input offerti dalle rivelazioni dei collaboratori di giustizia, tra cui il fratello Fabrizio, che hanno raccontato ai pm che Daniele avrebbe investito i soldi della droga per l’acquisto e la ristrutturazione di alcuni immobili. A parlare nel 2014 è Davide Seminara: “Daniele Nizza – riferisce – ha molti immobili intestati a terzi: in via Genovesi vi è un immobile ove Daniele ha tre appartamenti. Daniele Nizza ha acquistato questi immobili nel 2007 quando è uscito dal carcere. All’epoca i Nizza avevano un capitale di circa 600 mila euro che venne diviso tra i fratelli e una piccola parte andò a Rosario Lombardo. Non so chi siano gli intestatari – afferma – so che sono stati acquistati con i proventi della droga“. Su questo aspetto è più preciso Fabrizio Nizza: “L’abitazione di Daniele a San Cristoforo, alla sciara, è stata ristrutturata con i proventi dello spaccio“. Il terzo a rivelare altri dettagli sulla casa del boss è Salvatore Nicolosi, detto Gnoccolo. E’ il collaboratore che pochi giorni dopo si pente di essersi pentito. Il verbale comunque ha un peso specifico per il quadro indiziario per i tre giudici delle Misure di Prevenzione. “Daniele, sempre con i proventi della droga, ha acquistato l’abitazione in cui abita a San Cristoforo in una traversa di via Stella Polare e due appartamenti nello stesso stabile. Altri due appartamenti erano già dei suoceri“, raccontava Nicolosi nel 2015.

La Dia ha sequestrato anche la ditta individuale G.A. di Giuseppa Maugeri che si occupa di commercializzazione di auto usate e nuove. La concessionaria ha la sede legale in via Stella Polare. Lo stesso indirizzo dell’Auto Magrì, un’attività (ormai cancellata dal registro delle imprese) di cui parla il collaboratore Seminara. Riferendo in particolare che “Daniele Nizza avrebbe investito dei soldi” in questa azienda riferibile ai fratelli Francesco e Fabio Magrì. Per la magistratura dalle indagini è emersa la indubbia continuità tra l’attività Auto Magrì e la ditta della cognata di Nizza, Giuseppa Maugeri. E vista anche l’incapacità reddituale per affrontare autonomamente  la gestione economica di un’attività imprenditoriale il vero titolare della ditta- secondo i giudici – sarebbe Daniele Nizza. Il sequestro ha riguardato anche una Fiat Panda, una Fiat 600, una Fiat Punto, e due scooter Honda Sh 300 e Sh 125.

I giudici hanno nominato un amministratore giudiziario che amministrerà il compendio immobiliare e aziendale sequestrato ed hanno fissato l’udienza davanti al Tribunale Misure di Prevenzione per il prossimo 15 novembre 2017.


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