La C-Star in rotta verso Catania |Pronte mobilitazioni e proteste - Live Sicilia

La C-Star in rotta verso Catania |Pronte mobilitazioni e proteste

Per domani mattina alla Playa, nella spiaggia libera numero 1, è intanto prevista la manifestazione “Flotilla Cittadina, al mare contro il razzismo”.

IMMIGRAZIONE
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CATANIA – È in rotta verso Catania la C-Star, l’imbarcazione noleggiata dal movimento estremista di Generazione identitaria per contrastare l’attraversamento dei migranti in mare e impedire l’attracco delle navi umanitarie Ong – definite “criminali” – nelle coste europee. Lo rendono noto su facebook i responsabili di “Defend Europe”, nome della missione anti-migrazionista condotta appunto dal gruppo giovanile ritenuto dalle associazioni anti razziste “xenofobo e razzista”. La nave “C-star è ripartita con il suo comandante. Bugie e fake news delle ONG sono state smentite. Defend Europe verso Catania!”, si legge nel post pubblicato sulla pagina italiana del movimento.

In vista del possibile approdo nello scalo etneo della nave battente bandiera dello stato di Gibuti sono già in programma diverse mobilitazioni e proteste da parte delle associazioni anti razziste. I gruppi oppositori attraverso una lettera inviata alle autorità hanno chiesto l’interdizione al porto di Catania dell’imbarcazione. Per domani mattina alla Playa, nella spiaggia libera numero 1, è intanto prevista la manifestazione “Flotilla Cittadina, al mare contro il razzismo”, promossa a seguito della notizia dell’arrivo a Catania della nave C Star. “L’obiettivo della missione di Generazione identitaria sarebbe quello di eseguire operazioni paramilitari volte al respingimento dei migranti e all’intralcio delle operazioni di salvataggio compiute dalle ONG” . L’iniziativa – organizzata in collaborazione con il movimento internazionale Avaaz e con il circolo Canoa Catania – “ha avuto l’adesione di oltre sessanta associazioni e centinaia di cittadini e vedrà la partecipazione di canoe, kayak, pedalò, barche a vela, per dire no al razzismo e all’arrivo nei porti del Mediterraneo di navi che vogliono respingere i migranti. Si tratta di una prima vittoria del movimento antirazzista. La manifestazione di sabato servirà a lanciare l’appello a tutte le autorità del Mediterraneo affinché impediscano l’uso dei porti alle organizzazioni razziste e affinché si fermino le operazioni militari coordinate da Frontex volte al respingimento dei migranti”, conclude la nota del movimento anti-razzista. Cgil, CISL e Uil di Catania, invece, protesteranno con un sit in che si terrà lunedi 31 alle ore 18 di fronte alla Prefettura di via Etnea. Per le tre segreterie provinciali “è intollerabile accettare anche solo nella teoria il messaggio xenofobo e razzista veicolato dalla campagna in corso, che sarebbe poi quello di ostacolare le operazioni di salvataggio in mare dei migranti da parte delle unità navali preposte a questo fine e delle Ong”. Cgil, CISL e UIL, inoltre, segnalano che “la propaganda fascista è razzista è vietata dalla legge italiana ed è dovere di ogni cittadino democratico degno di questo nome, opporsi a questi messaggi indegni oltre che pericolosi. Ciò vale ancora di più per il sindacato, che esiste proprio in virtù dei diritti legati al valore della democrazia, dell’uguaglianza e dello sviluppo che di certo non ammette barriere di qualunque tipo”.

La nave, che ha già navigato vari mari e oceani, è rimasta bloccata per qualche giorno nel porto di Gazimagusa, Famagosta, a nord di Cipro dove le autorità turche hanno sottoposto il comandante e vice comandante a svariati controlli poiché sospettati di trafficare esseri umani. La presenza a bordo di soggetti di svariate nazionalità avrebbe infatti indotto la polizia a ipotizzare tali accuse, cadute infine per insufficienza di prove. Il movimento avrebbe chiarito che si tratterebbe di parte dell’equipaggio. “A bordo, secondo la compagnia – scrivono su facebook i responsabili – vi erano 20 apprendisti marinai. I suddetti hanno pagato per fare miglia su quella nave al fine di conseguire il loro diploma. Una banale pratica del tutto legale. Questi marinai dovevano inizialmente sbarcare in Egitto, ma non è stato possibile. Dunque hanno approfittato del fatto che la nave passasse a Cipro per lasciare la barca definitivamente e tornare a casa. Da cosa ci è stato riferito dall’aeroporto, gli apprendisti stavano per tornare nel proprio paese d’origine quando delle ONG gli hanno offerto di restare in Europa e di richiedere asilo a Cipro facendo loro promesse e donandogli soldi. Quindici apprendisti hanno rifiutato, tornandosene a casa, mente altri cinque si sono fatti corrompere ed ora stanno costruendo false accuse contro il proprietario della nave. Queste pratiche scandalose confermano che le ONG sono pronte a qualsiasi cosa al fine di non permetterci di far luce sulla situazione nel Mediterraneo”. La nave C-Star era già stata infatti fermata per tre giorni anche dalle autorità egiziane nel corso dell’attraversamento del canale di Suez.

Inizialmente, però, la tappa verso Cipro non era prevista. Non è infatti ancora chiaro perché la nave, attraversato il canale di Suez, abbia deciso di dirigersi verso il nord est attraccando a Cipro. L’equipaggio avrebbe davvero stretto un accordo con le navi Ong (organizzazioni contro le quali è nata appunto la missione Defend Europe) per far rimanere i loro marinai apprendisti in Europa? L’obiettivo del gruppo giovanile, come è noto, è proprio quello di intralciare il lavoro delle organizzazioni umanitarie e deviare verso la Libia le rotte delle navi con a bordo clandestini e profughi.

Secondo alcune versioni, la nave avrebbe piuttosto scelto di approdare nelle acque di Famagosta al fine di fare rifornimento e radunare le truppe di volontari così da intraprendere la missione. Non solo. Secondo altre fonti, i militanti di Defende Europe temono che una volta avvicinatisi nelle coste del Mediterraneo possano essere soggetti a nuovi blocchi e controlli da parte delle forze dell’ordine italiane in accordo con quelle francesi.

La missione di Generazione identitaria è stata finanziata da numerose donazioni effettuate on line tramite una raccolta fondi che avrebbe già superato i 150 mila dollari.

 

 

 

 

 

 


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