Il ritorno a casa di Alfano |L'ultima parola a Berlusconi - Live Sicilia

Il ritorno a casa di Alfano |L’ultima parola a Berlusconi

Il Cavaliere frena: “Non c'è posto per chi ha collaborato con la sinistra”.

PALERMO – Gira e rigira, alla fine l’ultima parola l’avrà ancora una volta lui. Silvio Berlusconi dovrà dare nei prossimi giorni il placet definitivo al ritorno di Angelino Alfano e dei suoi nella casa del centrodestra. Il lavoro di ricucitura portato avanti da Gianfranco Miccichè è ormai arrivato alle battute finali. L’intesa sembrava quasi cosa fatta ma restano sul tavolo le richieste di Angelino, che riesce a tornare a casa da “corteggiato”, come ci ha tenuto a dire lui, e non da supplice penitente in una umiliante Canossa. Il ministro degli Esteri ed ex delfino ha chiesto o che i centristi esprimano la candidatura a Palazzo d’Orleans o che il patto della Sicilia si allarghi alle prossime Politiche con la cessazione delle ostilità da parte dei berlusconiani (quindi alt allo “scippo” di parlamentari) e un’intesa che permetta alla pattuglia centrista una presenza in Parlamento nella prossima legislatura.

Alfano ha già detto che l’occasione è ghiotta per vincere in Sicilia. Ma resta da capire se Berlusconi concederà il “perdono” dopo il “tradimento” politico dell’ex prediletto.

A leggere le dichiarazioni del Cavaliere al Gazzettino, la pacificazione sembra complicata. “Da qui in avanti non ci sarà posto in Forza Italia per chi ha collaborato organicamente con la sinistra, attuando politiche che hanno fatto male al paese”, dice Berlusconi.

Ma la frenata su Alfano così posta lascia degli spiragli aperti. Perché la trattativa intavolata con Miccichè non prevede il rientro in Forza Italia degli alfaniani, bensì un’alleanza. Ma se su quella locale Berlusconi ha già dato sostanzialmente un nulla osta, più difficile sarà sdoganare il patto nazionale, vista anche l’ostilità dell’alleato Matteo Salvini e dei falchi forzisti. A quel punto, Alfano potrebbe strappare almeno la cessazione delle ostilità e dovrebbe attrezzarsi per mettere su un contenitore centrista, con Pierferdinando Casini e chi ci starà, per provare a entrare in Parlamento con le proprie forze.

Già, ma quali forze? La scommessa è ardua e il test siciliano sarà cruciale per pesare quel che resta del consenso di Alfano. Che oggi un sondaggio di Pagnoncelli sul Corriere dava penultimo ministro nel gradimento degli italiani. Dall’8 per cento ottenuto in Sicilia insieme ai casiniani alle Europee è passato del tempo e in mezzo c’è stata una lunga teoria di scandali. Insomma, il futuro è tutto da scrivere. Nei prossimi giorni un incontro di Alfano con Letta e Ghedini potrebbe sciogliere dei nodi. Intanto, però, il ministro sulla Sicilia resta in mezzo al guado. E da sinistra, dove regna un certo caos, si guarda alle sue truppe ancora con interesse e il dialogo non sarebbe del tutto archiviato.

Infine c’è il nodo candidato. Nei conciliaboli siculi con gli alfaniani una mezza intesa sul nome di Musumeci pare si fosse raggiunta. Ma la candidatura di Roberto Lagalla, che nel centrodestra tanto piace ai cuffariani, ha un po’ scompaginato il quadro. Anche su questo fronte potrebbe essere il Cavaliere a decidere. Dice oggi Miccichè al Giornale di Sicilia: “Abbiamo decine di nomi che potremmo proporre. Se Berlusconi fa una telefonata…”.


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