Centro d'accoglienza a San Martino | I residenti: "Non vogliamo profughi" - Live Sicilia

Centro d’accoglienza a San Martino | I residenti: “Non vogliamo profughi”

La via S.M. 9 a San Martino delle Scale dove dovrebbe aprire una struttura di accoglienza per stranieri

Mandata una petizione al sindaco di Monreale. Capizzi: "Il Comune non è competente in materia".

MONREALE – Il comitato montano di San Martino delle Scale, composto da centosei fra residenti e proprietari di immobili, non ci sta: “Con vero stupore e fondata preoccupazione è stata da noi accolta la notizia dell’avvio di attività alberghiere o pseudo tali finalizzate esclusivamente all’accoglienza di stranieri”. Queste le parole contenute della petizione che i residenti della piccola frazione montana appartenente al comune di Monreale hanno mandato questa settimana al sindaco Pietro Capizzi, alla Prefettura e all’Asp di Palermo.

E’ circolata in questi giorni infatti la notizia fra i cittadini di San Martino che alcuni compaesani stiano avviando le procedure per creare un’attività di ricezione per profughi. La reazione dei residenti non si è fatta attendere, loro nel pacifico e fresco luogo di villeggiatura gli stranieri non li vogliono. “La località di San Martino delle Scale è naturalmente vocata a centro turistico residenziale. In questi ultimi anni – si legge nella nota inviata al primo cittadino di Monreale – grazie alla buona volontà dei sottoscrittori sono state assunte iniziative finalizzate a ripulire e sistemare la zona con la conseguente rinascita della Frazione”. Per il comitato montano l’arrivo dei profughi porterebbe soltanto “degrado economico e fuga da parte dei residenti e dei turisti e altissimi redditi solo per i gestori dei centri”.

Il luogo individuato per l’apertura del centro, a quanto riferiscono i componenti del comitato, sarebbe una villa in mezzo ai boschi il cui accesso è costituito da una strada completamente dissestata e senza luci: “Un posto freddissimo d’inverno – commentano i residenti – l’anno scorso sono caduti più di venti centimetri di neve, e a rischio incendi d’estate. Delle vere e proprie trappole visto che non ci sono vie di fuga”. Si tratterebbe di un immobile situato tra le vie S.M 9 e S.M 8, dei vicoli dissestati e non completamente asfaltati, la cui manutenzione lascia molto a desiderare. Se fosse davvero quella la zona designata, il comitato non solleva solo un problema per la comunità della zona, ma, anche per il benessere dei profughi, bollando l’abitazione che sorge nella propria frazione come: “Un luogo, in sostanza, che non agevola affatto l’integrazione”.

Sulla vicenda è intervenuto il sindaco di Monreale Piero Capizzi: “Noi non abbiamo responsabilità o voce in capitolo in questa storia, non si tratta di una struttura pubblica di competenza dell’amministrazione comunale. Intanto tengo a sottolineare che non abbiamo ricevuto nessun documento ufficiale o comunicazione della Prefettura – spiega Capizzi –, in ogni caso un privato cittadino può disporre delle sue proprietà come desidera accreditandosi direttamente alla Prefettura per partecipare a bandi o essere inserito in graduatorie specifiche per l’accoglienza dei profughi”. Insomma, di certo non è il comune di Monreale ad aver avviato le pratiche per la costituzione di una struttura ricettiva riservata agli stranieri, ma un privato cittadino. La parola adesso passa alla Prefettura di Palermo, che dovrà decidere se accreditare o meno la struttura che richiederà lo status di centro di accoglienza. 


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