Disabili e riabilitazione, Lo Trovato:| "Normativa ferma da 30 anni" - Live Sicilia

Disabili e riabilitazione, Lo Trovato:| “Normativa ferma da 30 anni”

Una radiografia del settore. Lo Trovato dice la sua anche sulla questione Oda.

il presidente del Csr
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CATANIA – L’assistenza ai disabili rappresenta uno dei settori più delicati del sistema sanitario. Una delle realtà storiche di Catania è rappresentata dal Csr-Aias che da poco ha compiuto 50 anni di attività. Attraverso gli occhi del presidente del Csr Sergio Lo Trovato abbiamo analizzato un comparto che sta vivendo nella provincia di Catania un momento “abbastanza buono – afferma – anche in considerazione del fatto che la Regione Siciliana proprio sulla nostra provincia ha investito la migliore offerta pro capite. Anche se sicuramente – ammette – non si fa mai abbastanza”.

Lo Trovato non nasconde però le difficoltà soprattutto in alcuni precisi ambiti. “Si dovrebbe fare di più per il servizio domiciliare che è affidato soltanto al Csr, a Villa Sandra, all’Oda e ad alcune cooperative”. E su questo aspetto emergerebbero delle differenze sostanziali che “ci sono tra le nostre strutture ex articolo 26 e le cooperative”. Quest’ultime “non riescono a garantire al cittadino – spiega Lo Trovato – un servizio riabilitativo completo”. Alcune carenze sono a livello di spazi e strumenti indispensabili alla riabilitazione. I centri di riabilitazione (intesi come tali) hanno “spazi e attrezzature che vanno verificati e accreditati con la Regione Siciliana che – afferma il presidente del Csr – le cooperative non hanno”. Il gap sta anche nella norma che è ormai obsoleta. “Ovviamente la normativa è di molti anni fa. Oggi esiste la robotica, la comunicazione aumentativa, l’idroterapia. Tutte metodiche – spiega – che ancora la Regione Siciliana non riconosce perché fa valere delle norme che sono ferme ad almeno 30 anni fa”.

Il Governo regionale pare guardare al mondo della disabilità e della riabilitazione sono dal punto di vista finanziario. E non va oltre. “Stabilito – spiega Lo Trovato – che non vi sono più risorse secondo loro non è più possibile fare nulla, ma si potrebbe sicuramente convertire e quindi permettere di offrire nuove prestazioni riabilitative all’interno di quello stesso budget messo a disposizione”.

Facendo una radiografia dello stato di salute del comparto in provincia è fisiologico parlare della complicata vicenda legata all’Opera Assistenza Diocesana. “Sicuramente l’Oda è un patrimonio di Catania che va salvaguardato a tutti i costi -afferma il presidente Lo Trovato – Sento parlare di Oda da almeno dieci anni ed è strano che non si sia mai potuto fare qualcosa di effettivamente efficace per risanarla”.

Mezzo secolo di storia dunque per il Csr. Tante lotte, tante battaglie, tante vittorie. “La sfida più bella – afferma Lo Trovato – è stata quella dei nostri genitori che sono riusciti a portare fuori casa i disabili. Cinquanta anni fa i disabili venivano quasi nascosti, era qualcosa di cui vergognarsi. In questi cinquanta anni sono riusciti a creare una rivoluzione e quindi a fare uscire questi ragazzi dalle proprie case, a portarli nelle strade, a portarli nelle scuole, in piscina. Sono stati creati i primi centri di riabilitazione, quegli stessi centri che poi vennero accreditati proprio perché lo Stato si trovava impreparato e assente. I privati e i familiari erano già andati oltre”.

Una rivoluzione che però deve fare i conti con “delle barriere culturali ancora drammaticamente presenti. Basta pensare che a Catania si posteggiano le macchine sui marciapiedi non pensando che una persona con la carrozzina non può camminare. Ancora oggi l’attenzione al disabile non è totalmente compiuta ed è grave”.

“Il valore più grande del mio lavoro – spiega il presidente del Csr – è quello di riuscire a comprendere quelle che sono le esigenze dei nostri assistiti”. Lo Trovato non esita un solo istante quando chiediamo: “E’ più un dare o un ricevere il vostro lavoro?”. “E’ sicuramente più un ricevere. La madre fa senza chiedere nulla in cambio ma nonostante questo riceve. E secondo questo principio sono nati i centri di riabilitazione e all’interno dei centri di riabilitazione si vive ogni giorno questo miracolo. I ragazzi danno – conclude – e molto di più di quello che noi riusciamo a fare per loro”.


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