Armao: "Destra non interpreta |terra di Sturzo, Alessi, Mattarella" - Live Sicilia

Armao: “Destra non interpreta |terra di Sturzo, Alessi, Mattarella”

Voci su un'accelerazione pro Musumeci. L'avvocato palermitano: "Non mi risulta".

PALERMO – “Non mi risulta. La destra non può interpretare la terra di Sturzo, Alessi e Mattarella”. Così digita Gaetano Armao rispondendo alla domanda sulle voci che si rincorrono oggi circa una accelerazione in corso nel centrodestra in favore di una candidatura unitaria di Nello Musumeci. “Non mi sembra una bellissima idea”, scherza con un altro messaggio whatsapp il professore palermitano, giocando sul nome del movimento politico di Musumeci. Che oggi ha trovato un’altra sponda ufficiale in un altro forzista con le sue stesse radici politiche, Salvo Pogliese, che si è pronunciato in favore dell’ex presidente della Provincia di Catania. Unendosi così a una folta platea di radice missina, da Marco Falcone a Giorgio Assenza, da Giorgia Meloni agli ex finiani Carmelo Briguglio e Fabio Granata.

E proprio sulla matrice di destra radicale incarnata da Musumeci (“In Sicilia si vince con idee di destra”, il titolo della sua ultima intervista apparsa oggi su La Verità) risponde Armao, che ricorda la fondazione in Sicilia del Partito Popolare Italiano di Luigi Sturzo e l’esperienza di quella anima della Dc che voleva le carte in regola per la Sicilia incarnata da Piersanti Mattarella. Quella Democrazia cristiana sotto la cui “gonna puzzolente” (queste furono le testuali parole) si vantò nella scorsa campagna elettorale proprio Musumeci di non essere mai passato.

Fin qui la preferenza di Berlusconi è andata convintamente ad Armao, oggi però i boatos su un “sacrificio” dell’amministrativista nel nome dell’unità della coalizione si sono rincorsi con una certa insistenza. Il tema dovrebbe essere affrontato nei prossimi giorni da Berlusconi con i suoi alleati lepenisti, Giorgia Meloni, divenuta big sponsor della candidatura Musumeci, e Matteo Salvini. Ieri il leader nazionale di Noi con Salvini Angelo Attaguile ha detto che la candidatura del politico di destra non è stata in grado di unire il centrodestra, ma a stretto giro di posta è arrivata la correzione di rotta da parte dei vertici del Carroccio che hanno ribadito il placet salviniano per Musumeci. Che dosa le parole con prudenza, auspica una “coalizione larga” e continua la sua campagna, coi manifesti già fuori. Come del resto Armao che da ieri ha comunicato a girare la Sicilia per proporre il suo Manifesto. Dalla parte di Musumeci, oltre il corposo blocco proveniente dall’estrema destra, anche dei moderati come Stefano Parisi e Mimmo Turano peso massimo dell’Udc di Cesa in Sicilia. Con Armao invece i forzisti in attesa della pronuncia di Belrusconi, gli autonomisti e i moderati di Saverio Romano. Cederà davvero il Cavaliere? Il bivio delle scelte definitive ormai sembra davvero prossimo. E nel centrodestra tutti hanno ben chiaro che anche stavolta come cinque anni fa una spaccatura significherebbe una sconfitta quasi certa.

 


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