"Scelte illogiche e provocatorie" |Lavoratori Ipab contro il nuovo Cda - Live Sicilia

“Scelte illogiche e provocatorie” |Lavoratori Ipab contro il nuovo Cda

Senza stipendio da più di un anno, i dipendenti della Principe di Palagonia contestano il nuovo Cda

PALERMO – Minacciano un autunno caldo i lavoratori dell’Ipab Principe di Palagonia, senza stipendio da 13 mesi per la mancanza di introiti dell’ente. I dipendenti dell’Istituto pubblico di assistenza e beneficienza chiedono da tempo il passaggio alle dipendenze del Comune di Palermo, e sono dubbiosi riguardo ai piani di rilancio del nuovo Consiglio di amministrazione, che richiederebbero troppo tempo e lascerebbero ancora sospesa la questione del pagamento degli stipendi. Per questo annunciano dei sit in davanti a Palazzo delle Aquile a cominciare da lunedì.

Dopo la protesta del giugno scorso davanti all’assessorato regionale alla Famiglia, di cui aveva scritto Livesicilia, i 30 dipendenti dell’Ipab avevano ottenuto un incontro con il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Da quell’incontro era emersa la decisione di passare l’ente, che si occupa di assistenza agli anziani, sotto il controllo della giunta comunale, trasformandola in una sorta di partecipata con un bilancio separato. Decisione che i lavoratori del Palagonia chiedono da tempo, e su cui manca solo un decreto dell’assessore regionale alla Famiglia. Nel frattempo, però, si è insediato il nuovo Consiglio di amministrazione, che nel corso della sua prima riunione ha manifestato l’intenzione di portare avanti le attività del Palagonia.

“L’attuale consiglio di amministrazione – si legge in un comunicato stampa della Rappresentanza sindacale dell’Ipab – sembrerebbe solo voler tornare alla carica con fantomatiche proposte di rilancio, azione già tentata invano da precedenti amministrazioni”. Un’azione di rilancio che, sempre secondo i rappresentanti sindacali dell’Istituto, richiederebbe più di un anno, un periodo in cui continuerebbe l’incertezza finanziaria per i lavoratori. I quali chiedono di nuovo il passaggio al comune e accusano il nuovo consiglio di voler reintrodurre antichi privilegi: “Come prime operazioni – si legge ancora nel comunicato – il nuovo consiglio mette in atto il ripristino dell’auto blu e dei telefoni aziendali, in maniera totalmente illogica e provocatoria, sperperando ulteriormente soldi pubblici”.

“Non permetteremo a nessuno, nemmeno ai lavoratori a cui umanamente va la nostra solidarietà, di ostacolare la nostra attività”: Anthony De Lisi, avvocato penalista e presidente del consiglio di amministrazione, sottolinea che l’insediamento del nuovo gruppo dirigente è avvenuto il 29 di agosto, “dunque, tolti il sabato e la domenica, abbiamo avuto quattro giorni di tempo per lavorare. Com’è giusto il primo pensiero dei lavoratori è stato per lo stipendio, ma noi – continua De Lisi – non abbiamo compiti di rilancio o di liquidazione: noi abbiamo l’obbligo di portare avanti le attività dell’ente”. Per questo, prosegue De Lisi, “il consiglio deve innanzitutto fotografare la situazione. Ci sono molti lati oscuri nella gestione passata dell’ente, e siamo contenti che i lavoratori, con la loro attenzione, ci aiuteranno a portarli alla luce”. E a proposito di auto blu e telefoni: “Sono disinformati. Io ho addirittura staccato un telefono che serviva a chiamare una persona in un’altra stanza, uno spreco delle passate gestioni, e non esiste un’auto blu: esiste una Peugeot ferma da due anni e cerchiamo di capire se è il caso di rottamarla o continuare a usarla per l’ente”.


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