Pd, a Palermo un "caso Cracolici" |Centrodestra, ecco i "figli di" - Live Sicilia

Pd, a Palermo un “caso Cracolici” |Centrodestra, ecco i “figli di”

Russo: violato lo statuto Pd. Con Musumeci diversi "figli d'arte". I nomi. 

PALERMO – Partiti di centrodestra e centrosinistra al lavoro sulle liste per le Regionali. Tra vecchie glorie, figli d’arte, aspiranti new entry e giovani rampanti. Se nel Pd tiene banco a Palermo il “caso” della ricandidatura di Antonello Cracolici, che ha fatto saltare i piani di diversi aspiranti candidati, a destra si affacciano diversi figli d’arte che provano a ereditare i voti paterni.

La deroga della discordia

Il Pd nel capoluogo è in fibrillazione. La ricandidatura dell’assessore Cracolici ha rotto gli equilibri della lista. Che verosimilmente può puntare a un paio di seggi, che sarebbero appannaggio dello stesso Cracolici (al quinto mandato) e di Giuseppe Lupo. E così gli altri, che erano pronti a scendere in campo, scalpitano. Come Pino Apprendi, che tira bordate al Pd per il mancato coinvolgimento dell’area Emiliano nella stesura del programma e valuta di candidarsi altrove, cioè nella lista dei Territori di Orlando. Critico anche l’ex deputato Tonino Russo, che ricorda come lo statuto del Pd siciliano richieda per derogare al limite di tre mandati una procedura ben precisa: proposta motivata dell’assemblea provinciale e delibera della direzione regionale con voto favorevole della maggioranza assoluta dei componenti. Niente di tutto ciò è avvenuto per Cracolici. “L’articolo 26 dello statuto è stato aggirato con un giochetto aggiungendo una chiosa alla relazione del segretario all’ultima direzione. Non si può fare così. O faccio il Giulivi di turno, e non lo sono, o devo scegliere altre liste per fare una battaglia politica”, dice Russo a Livesicilia. Chi invece potrebbe accasarsi nella lista del Pd è Salvo Alotta, dem di ritorno vicino a Fabrizio Ferrandelli.

Territori in campo

Non solo Apprendi. Altri dem in cerca di una collocazione più appetibile, cioè di una lista più “aperta” senza signori delle preferenze a fare da “tappo”, guarderebbero alla lista di Leoluca Orlando. È il caso di Angelo Villari a Catania (dove Sammartino e Barbagallo scoraggiano la concorrenza, non ci sarà Sudano), ma il dialogo su questo è in corso. A proposito di “tappi”, è saltato dalle parti orlandiane quello di Messina: Giovanni Ardizzone, infatti, non si candiderà in questa lista ma andrà con ogni probabilità nella lista di Ap e Centristi. E diversi sindaci del Messinese ora si affacciano alla corsa per contendersi un possibile seggio. A proposito di sindaci corteggiati, l’ex primo cittadino di Gangi Giuseppe Ferrarello, cercato anche dai centristi, dovrebbe finire nella lista orlandiana a Palermo, come il collega di Prizzi Luigi Vallone.

Gli alfaniani calano gli assi

A proposito di centristi, gli alfaniani dopo la fuga dal partito di diversi big si concentrano sulle liste per la sfida decisiva. E nella sua Agrigento, Alfano potrebbe schierare pezzi da novanta come Vincenzo Fontana e Giuseppe Marinello, parlamentari nazionali, oltre a Giancarlo Granata, già candidato all’altro giro. La lista centrista si presenta agguerrita anche a Catania, con l’uscente Marco Forzese e Giovanni La Magna. Due pesi massimi anche a Siracusa: Vincenzo Vinciullo e Pippo Sorbello. Mentre a Ragusa, transitato a destra l’uscente Orazio Ragusa, si aprono spazi. A Palermo, agli alfaniani Giuseppe Di Maggio e Francesco Scarpinato, i Centristi di D’Alia potrebbero aggiungere un paio di candidature “nuove” a cui si lavora in queste ore.

Quanto alle altre formazioni di centrosinistra, Rosario Crocetta com’è noto sta cercando di pompare le sue liste del Megafono con una raffica spregiudicata di nomine alla Regione. Un eccesso timidamente censurato ieri anche da Fabrizio Micari, che oggi pomeriggio sarà a Catania alle Ciminiere ad aprire la campagna elettorale. Mentre Sicilia Futura è già molto avanti nella formazione delle liste, che vedono il movimento di Totò Cardinale insieme al Nuovo Psi, con i suoi uscenti in campo più a Caltanissetta l’ex assessore Gianluca Miccichè (che viene dai Centristi) e aspiranti new entry. Tra questi almeno un paio di sindaci e l’esponente dell’antiracket Valeria Grasso.

Centrodestra e “figli di”

Rampolli d’arte s’affacciano nelle liste del centrodestra. Ha già fatto discutere la possibilità della candidatura a Messina con Forza Italia di Luigi Genovese, figlio di Francantonio, l’ex segretario del Pd condannato a 11 anni in primo grado nel processo “Corsi d’oro”. Mentre ad Agrigento nella lista di #DiventeràBellissima potrebbe candidarsi Giorgia Iacolino, figlia dell’ex eurodeputato Salvatore. In lista ci sarà la portavoce del movimento Giusy Savarino con cui Nello Musumeci domenica a Ravanusa farà il primo comizio in piazza della campagna elettorale. Non ha ancora deciso circa una sua possibile candidatura ad Agrigento con la lista di Musumeci l’uscente centrista Margherita La Rocca Ruvolo. A Palermo sono già apparsi i manifesti dell’ex assessore regionale Alessandro Aricò, che nella lista di #DiventeràBellissima correrà tra gli altri con Dario Falzone, già vicesindaco di Palermo, Piero Daì, già sindaco di Misilmeri, Giangiacomo Palazzolo, già sindaco di Cinisi, Tommaso Di Giorgio, sindaco di Bisacquino.

A proposito di figli d’arte, si candiderà anche Nicola Greco, figlio del deputato regionale Giovanni Greco. Ha trovato posto nella lista a sostegno di Musumeci che mette insieme Fratelli d’Italia, Noi con Salvini e il movimento Italia Attiva. A Palermo nella stessa lista ci sarà il ritorno di Tony Rizzotto, già deputato regionale e assessore provinciale. In lista anche Pippo Palmeri, ex presidente dello Iacp, Alessandro Fontanini, leader de Il Centro Destra, i cui manifesti già si vedono in città. Tra i candidati di questa lista, a Catania Anastasio Carrà (salviniano) e Carmelo Nicotra (Fdi), ad Agrigento Calogero Pisano e forse, il nodo non è ancora sciolto, l’ex assessore Luigi Gentile. Molto attiva l’Udc, che raccoglie deputati in uscita da altri partiti e che mentre si riorganizza sui territori presenterà in questi giorni l’accordo con il movimento politico del pirotecnico Cateno De Luca. Presenteranno una lista insieme Roberto Lagalla con la sua Idea Sicilia e Saverio Romano con il suo Cantiere Popolare. Non ci sarà invece la lista degli Indignati di Gaetano Armao.

 


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