Liste pulite e autonomia regionale| Ecco il ticket Busalacchi-Pinsone - Live Sicilia

Liste pulite e autonomia regionale| Ecco il ticket Busalacchi-Pinsone

Presentato l'assessore designato alla Formazione: Felicia Maria Oliveri.

PALERMO – Definisce il Movimento cinque stelle “privo di un programma politico”. Bolla come “ex democristiani” molti dei suoi esponenti e i loro leader “capaci solo di dire no”. Ma non esclude affatto un’alleanza con loro, anzi la auspica. Franco Busalacchi, leader del movimento ‘Noi Siciliani con Busalacchi – Sicilia Libera e Sovrana’, è un fiume in piena. Mentre parla sbatte più volte i pugni sul tavolo. Stamattina ha presentato in conferenza stampa il ticket con Lucia Pinsone, la candidata del movimento Etico politico ‘Vox populi voluntas Dei’, con cui il 5 novembre proverà a scalare la vetta di Palazzo D’Orleans. “Quello che faccio al M5s – spiega Busalacchi – è un invito paterno a essere più realisti, più concentrati sulle cose da fare e accompagnarsi con persone che sanno come si fanno le cose”.

La decisione di correre in coppia è figlia di quello che i protagonisti chiamano “sentire comune”. “Fare della Sicilia un modello etico, che parta dall’uomo”. Per Lucia Pinsone, che in un primo momento aveva presentato la propria candidatura a presidente della Regione, tramite una lettera rivolta ai ‘Cari siciliani’, non si tratta di un arretramento ma di un passo avanti “perché non ci interessa la poltrona ma ribaltare la Sicilia, rendere di nuovo la politica una forma nobile di servizio”. Per farlo, il primo passo “inderogabile” sarà quello di presentare delle liste pulite, composte da candidati dal casellario giudiziale limpido. Nomi come quello dell’assessore designato alla Formazione, Felicia Maria Oliveri, 54 anni di San Fratello ma residente a Barcellona Pozzo di Gotto, presentata oggi alla stampa, preside dell’Istituto Foscolo, che da struttura a rischio è diventata il fiore all’occhiello dell’offerta formativa messinese. Una nomina che si aggiunge a quelle di Nino Galloni all’Economia e del filosofo Diego Fusaro ai Beni culturali. “Quello della Formazione – spiega Oliveri – è un settore che è stato amministrato malissimo in questi anni, perché indirizzato verso il privato. Io voglio che sia gestito dal pubblico, attraverso bandi che includano tutti i soggetti interessati”. Senza alcuna preclusione, quindi, per gli operatori che in passato hanno fatto parte di quel sistema e che in seguito al blocco delle assunzioni sono rimasti disoccupati. 

Busalacchi e Pinsone, a dispetto del tono da battaglia, non nascondono le difficoltà di una corsa che appare proibitiva, ma che “in ogni caso va fatta”. Gli avversari ormai sono noti, non si chiamano né Musumeci né Micari. Sotto la lente ci sono il governo di Roma, “che non fa gli interessi della Sicilia ma sottostà ai diktat di Bruxelles”; gli interessi economici delle multinazionali alimentari che “importano olio tunisino e arance marocchine e affossano l’agricoltura locale”; per finire con l’euro e la politica economica liberista che hanno eroso il potere d’acquisto dei cittadini. La ricetta politica sembra semplice: smettere di essere le vittime sacrificali di un sistema che porta vantaggi ad altri e utilizzare lo Statuto siciliano come difesa. E rivolgersi al bacino elettorale degli astensionisti. I dati parlano di due milioni e mezzo di siciliani indecisi se recarsi alle urne, molti dei quali giovani. A loro si rivolge il duo Busalacchi-Pinsone. Gli stessi ricercati dagli attivisti cinquestelle. Per questo, assicurano, il porta a porta è già cominciato.


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