Laboratori d’analisi: buone notizie| Stop alla restituzione delle somme - Live Sicilia

Laboratori d’analisi: buone notizie| Stop alla restituzione delle somme

Il Cga ha sospeso il recupero di circa 200 milioni dalle strutture convenzionate.

PALERMO – Buone notizie per i laboratori d’analisi siciliani. L’ultima “puntata” di una guerra di carte che va avanti da anni, è favorevole alle strutture convenzionate siciliane. Il Cga ha infatti sospeso le procedure di “recupero” da parte dell’assessorato alla Salute, di quelle somme che i centri avrebbero “illegittimamente” incassato utilizzato un tariffario più favorevole a quello nazionale.

L’ordinanza del tribunale amministrativo di secondo grado, quindi, “stoppa” le restituzioni, accogliendo il ricorso presentato da decine di laboratori, capovolgendo l’esito del ricorso in primo grado col quale il Tar aveva respinto la richiesta di sospensiva avanzata dai convenzionati.

Una guerra infinita, dicevamo. Che intanto fa segnare un punto a favore dei laboratori, difesi dagli avvocati Giovanni Immordino, Giuseppe Immordino e Maria Gabriella Valenti.

“Appare meritevole di accoglimento l’istanza cautelare di sospensione della esecutività della impugnata sentenza – scrive il Cga – e per l’effetto della efficacia dei provvedimenti in primo grado impugnati, tenuto conto del danno grave e irreparabile che potrebbe venire alle ragioni delle parti qui appellanti dalla esecuzione degli atti gravati”. Da qui, sottolinea il Cga, “l’opportunità che la Regione non faccia luogo al recupero delle somme differenziali derivanti dalla applicazione delle tariffe nazionali prima che si addivenga alla definizione dei giudizi di merito sugli atti presupposti”.

Oggetto del recupero, già avviato, sarebbero solo le strutture private che negli anni, tra l’altro, hanno visto calare di molto il proprio fatturato. Dal 2007, quando si attestava complessivamente a 148 milioni, sarebbe sceso a circa 80 miloni di euro. La somma che complessivamente questi laboratori sono chiamati a restituire è di circa 200 milioni di euro.

Soldi che i laboratori, lo ricordiamo, avrebbero incassato continuando a utilizzare il più remunerativo tariffario regionale al posto di quello introdotto dall’allora ministro alla Salute Rosy Bindi. Una vicenda assai complessa, che affonda le proprie radici a più di vent’anni fa. Era il 1996, l’anno in cui la Regione Siciliana decise di adottare un proprio tariffario per le prestazioni di medicina di laboratorio rimasto in vigore fino al primo giugno dell’anno scorso. Da allora, anche in Sicilia è arrivato il famoso tariffario Balduzzi.

Alla fine del 2007 però era entrato in vigore in Italia un altro tariffario, il ‘Bindi-Turco’, rimasto inattuato a causa di alcuni ricorsi che ne avevano sospeso l’efficacia. Fino a una sentenza del Cga che aveva invece confermato la legittimità del “Bindi”. E così già nel gennaio del 2013 un decreto di Lucia Borsellino aveva deciso il “ripristino con effetto retroattivo” di quelle tariffe. Da lì, un braccio di ferro infinito, con sentenze del Tar e del Cga che sbloccavano o sospendevano il recupero delle somme. Fino all’ultima con la quale il Cga ha detto: “Stop alle restituzioni fino a quando non si entrerà nel merito della vicenda”. Una boccata d’ossigeno per i laboratori.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI