"Nessun precario stabilizzato | Dal governo solo spot elettorali" - Live Sicilia

“Nessun precario stabilizzato | Dal governo solo spot elettorali”

Cgil, Cisl e Uil: "Non applicate le norme. Mercoledì sciopero dei lavoratori".

I sindacati
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PALERMO 29 settembre 2017 – “Nessun precario è stato stabilizzato in Sicilia. Da Crocetta e dal suo governo solo spot elettorali”. È la denuncia delle funzioni pubbliche di CGIL CISL e UIL, che hanno riunito i direttivi aziendali dei lavoratori precari in servizio negli Enti Locali e negli uffici della Regione per decidere le iniziative da intraprendere contro l’immobilismo del governatore Crocetta.

“Nessun precario – ribadiscono le sigle – è stato stabilizzato in Sicilia, nonostante l’approvazione di due normative: una regionale (la legge 27/2016) e una nazionale (la cosiddetta legge Madia), tutto è rimasto fermo. Le nostre richieste di incontro, inoltrate al Presidente Crocetta e all’Assessore Lantieri – tuonano i sindacalisti – sono rimaste lettera morta. Ad oggi l’alchimia del taglio della spesa del 15 % della spesa del personale delle ex Province al 31 dicembre 2015, previsto dalla legge regionale e senza il quale i comuni non possono procedere alla stabilizzazione dei loro precari, ha prodotto l’unico effetto di mettere i lavoratori dei liberi Consorzi e delle Città metropolitane contro i precari degli Enti Locali”.

A proposito del futuro dei lavoratori, le Funzioni Pubbliche di CGIL CISL e Uil, ribadiscono che “eventuali mobilità dei lavoratori delle ex province dovranno colmare i vuoti in organico presso altri Enti e certamente non nei Comuni”. E i sindacati sollecitano ancora l’incontro col governo. ”Se non saremo convocati e non avremo contezza degli sviluppi della vertenza, sarà mobilitazione” continuano CGIL , CISL e UIL che annunciano la protesta dei lavoratori per il prossimo mercoledì 4 ottobre. La manifestazione servirà per chiedere ancora una volta attenzione sui temi più caldi come, appunto, la stabilizzazione dei precari degli enti locali e della Regione, gli stipendi che molti lavoratori non percepiscono da 10 mesi, i bilanci che gli Enti Locali non possono chiudere. “Non c’è più tempo – concludono le Funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil – e adesso basta con gli annunci: il governo dia risposte serie e definitive”.


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