Così Di Maio sminuiva Cambiano | "Santificato perché amico del Pd" - Live Sicilia

Così Di Maio sminuiva Cambiano | “Santificato perché amico del Pd”

Di Maio, Cancelleri e Cambiano

La chat dell'11 agosto che vedeva protagonista il vicepresidente della Camera. Dem all'attacco.

Il caso dell'ex sindaco di Licata
di
2 min di lettura

ROMA – “Siccome è del Pd ed è amico di Alfano, viene santificato”. Il vicepresidente della Camera e volto del Movimento cinque stelle, Luigi Di Maio, l’11 agosto parlava in questi termini di Angelo Cambiano, appena sfiduciato dal consiglio comunale di Licata. Il giudizio è contenuto in una chat che l’Adnkronos “ha potuto visionare”. L’agenzia nè dà notizia sul proprio sito. “Non mi meraviglierebbe che ce lo trovassimo candidato in Regione”, scriveva Di maio, che oggi ha presentato Cambiano come possibile assessore agli Enti locali dell’ipotetica giunta M5s alla Regione Siciliana. La presentazione è avvenuta con con il candidato governatore Giancarlo Cancelleri.

Contattato dall’Adnkronos, Di Maio spiega che su Cambiano “mi ero fatto un’idea sbagliata”. “Non conoscevo Cambiano, questa è una bella storia di pregiudizi caduti. Quando l’ho incontrato mi aspettavo un uomo di partito vecchio stile e invece ho trovato una persona eccezionale: un sindaco con gli attributi”, sottolinea.

La nomina di Cambiano ha provocato la rivolta degli attivisti del Movimento cinque stelle di Licata, che avevano criticato l’ex sindaco per la sua gestione amministrativa.

*Aggiornamento
“In poche settimane è passato da ‘amico di Alfano’ a candidato assessore di Cancelleri: ecco il trasformismo in versione cinquestelle, a proposito dell’ex sindaco di Licata Cambiano. La giravolta di Luigi Di Maio è notevole: ad agosto lo attaccava dicendo ‘ce lo troveremo candidato in Regione’ e ora a candidarlo sono proprio loro. Insomma: favorevoli all’abusivismo, ma anche sostenitori del sindaco anti abusi; a parole in favore della legalità, ma senza mai pronunciare la parola ‘mafia’ in campagna elettorale; contro gli indagati in politica, ma solo se quegli indagati non fanno parte del loro partito, come il sindaco di Bagheria o la sindaca di Roma e tanti altri. La candidatura del Movimento 5 stelle in Sicilia si arricchisce di sempre nuove contraddizioni. Si fatica a capire come un sindaco che si è dimesso proprio in nome delle sue battaglie contro l’abusivismo possa andare insieme a chi propugna il ‘modello Bagheria’”. Lo ha dichiarato Alessia Morani, deputata del Pd.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI