Stand fantasma e big assenti| La Festa de l'Unità è un flop - Live Sicilia

Stand fantasma e big assenti| La Festa de l’Unità è un flop

Il candidato alla presidenza Fabrizio Micari, atteso ieri sera per chiudere la kermesse, dà forfait all’ultimo minuto.

 

PARTITO DEMOCRATICO
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CATANIA – Pd: è crisi nera. Stand fantasma, dibattiti deserti e sedie vuote. E’ questa la fotografia della “Festa de l’Unità” organizzata dai Giovani Democratici etnei che volevano tornare nelle piazze e magari riempirle. Maltempo a parte, la festa non decolla, anzi apre una nuova crisi dentro i dem e crea una frattura tra i Gd e il partito. Il candidato alla presidenza Fabrizio Micari, atteso ieri sera per chiudere la kermesse, dà forfait all’ultimo minuto e sferra il colpo di grazia alla Festa dei dem. L’assenza causata dal maltempo arriva mezz’ora prima dell’intervento previsto in scaletta. Salta anche l’incontro con il sindaco Enzo Bianco, bloccato a Roma a causa del maltempo, e quello con il sottosegretario Davide Faraone impegnato alla Leopolda. Pesano le defezioni e lasciano l’amaro in bocca i contrasti con il partito impegnato a completare le liste. I deputati sono in giro della provincia in campagna elettorale in cerca di consenso, solo qualcuno riesce a passare per una manciata di minuti. “Lo spirito di quest’iniziativa non è mai stato quello di dare spettacolo, ma di fare tornare il partito provinciale a relazionarsi con la gente in carne ed ossa” – afferma il segretario provinciale dei Giovani Democratici Gianluca Scerri – “per questo motivo abbiamo portato avanti la festa con caparbietà, del tutto abbandonati da un partito che è in questi giorni troppo preso dalla campagna elettorale e che si è dimenticato che una volta la campagna elettorale la facevamo così, non con le telefonate ed i messaggi whatsapp”.

L’amarezza di Scerri è condivisa anche da Bruno Guzzardi, giovane democratico organizzatore della festa. “Un tempo i rappresentanti di questo partito facevano la fila per partecipare a eventi del genere, perché prima veniva il partito e poi i rappresentanti: ora si è pericolosamente invertito l’ordine degli addendi, per cui tutti sono trincerati dietro le proprie scrivanie per cercare di raccattare più voti possibili”, spiega. “Anche per questo abbiamo deciso di cavalcare la tigre: perché non intendiamo rassegnarci alle dinamiche che rendono malato questo partito”, argomenta Guzzardi. Esemplare, in tal senso, il malessere emerso in occasione della riunione congiunta dei circoli con il segretario dei Gd, Gianluca Scerri, e il segretario provinciale del Pd Enzo Napoli alla quale hanno partecipato le onorevoli Concetta Raia e Luisa Albanella, sui nodi da sciogliere. C’è tanta carne al fuoco e ci si chiede come si possa ritornare a fare il partito e non il comitato elettorale di Tizio, Caio o Sempronio.

“Abbiamo rilevato che il disagio per la mancanza di spazi di confronto e di elaborazione è diffuso. Il nostro partito sembra spesso vittima di ordini di scuderia decisi a tavolino da pochi intimi e rischia così di perdere per strada il suo valore fondante: quello della partecipazione”, dice Scerri. Nel frattempo, però, ci si parla addosso e in giro per la Festa non si vedono orde di militanti o simpatizzanti.

Qualcuno passa e resta di sasso. “Un tempo riempivamo  villa Pacini. Dove sono i circoli?”, si chiede una vecchia militante dei Ds. E’ il partito liquido, bellezza. Nonostante tutto Scerri e Guzzardi sembrano confidare in quello che un tempo si chiamava l’ottimismo della volontà. “Non siamo tra quelli che dedicano le proprie energie a svilire il partito che rappresenta, ad oggi, l’unico vero strumento per poter intervenire in maniera efficace per sopperire ai bisogni delle persone ed alla tutela dei diritti: per questo motivo rilanciamo invitando il partito democratico della provincia di Catania ad organizzare anche un solo giorno di piazza, prima delle elezioni politiche del 2018, per tornare ad affrontare i temi cari ai cittadini e per raccontare loro la nostra idea di futuro”, dicono. “Noi ci saremo, come sempre, con l’augurio che, questa volta, il partito voglia davvero fare proprio il nostro invito”, assicurano.

 


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