Pugno duro contro gli evasori Tari | Il Comune vara i pignoramenti - Live Sicilia

Pugno duro contro gli evasori Tari | Il Comune vara i pignoramenti

L'assessore comunale al Bilancio Antonio Gentile

Il buco da colmare è di 200 milioni. Gli elenchi dei morosi saranno consegnati a Riscossione Sicilia

PALERMO – Pignoramenti e prelievi direttamente dai conti correnti o dagli affitti attivi: queste le misure straordinarie che Antonio Gentile, assessore al Bilancio del Comune di Palermo, metterà in campo molto probabilmente già dalla prossima settimana per cercare di colmare il buco da 200milioni di euro creato da chi in città non paga Tari, Tares, Imu e Tosap. L’iniziativa in collaborazione con Riscossione Sicilia verrà presentata il 10 ottobre e per allora l’operazione potrebbe già avere mosso i primi passi: “Nel momento stesso in cui consegneremo i nominativi degli evasori – assicura Gentile che abbiamo raggiunto telefonicamente – cominceranno pignoramenti e prelievi forzosi dai conti, dai canoni d’affitto o tratterremo una parte dagli stipendi”.

Sono circa 10mila i soggetti che non sono in regola con il pagamento delle tasse e che hanno un conto corrente attivo, ma in totale saranno 225mila gli avvisi che partiranno entro fine anno. Un elenco preziosissimo quello degli evasori con conti correnti attivi, nominativi che l’amministrazione comunale non ha più intenzione di tenere nel cassetto. Saranno presto nelle mani di Riscossione Sicilia, la società che sosterrà il Comune nel recupero delle tasse evase. Le cifre sono importanti: in base ai dati del rendiconto 2016 mancano 48 milioni da Tari, 19 da Tarsu e Tares. E ancora 15 milioni da Imu e quasi 4 milioni di Tosap. Queste le cifre che compongono un quadro che l’assessore Gentile denuncia da tempo, dove l’evasione della tassa sui rifiuti rappresenta la ferita più profonda. Ad evadere sono soprattutto aziende e attività commerciali presenti nel centro cittadino, si sfiora il 70 per cento, mentre si ferma a 39 la percentuale delle famiglie morose.

“Sono questi ammanchi ad aver provocato l’emergenza rifiuti in città” è da mesi questa la dichiarazione ufficiale del sindaco e degli assessori. Un’emergenza che è causa diretta di un buco da 70 milioni di euro, è questo l’ammontare del credito che Rap vanta nei confronti del Comune di Palermo, un ammanco dovuto alla fortissima evasione. Un circolo vizioso insomma che ha provocato un impoverimento radicale dei servizi. Una mancanza di liquidità che non consente alla società di pagare manutenzione e sostituzione dei mezzi indispensabili per la raccolta, per esempio. Intanto la società naviga a vista senza una governance, attualmente in mano al collegio sindacale. Il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore alle Partecipate Iolanda Riolo hanno preso un impegno, ovvero quello di nominare il nuovo consiglio di amministrazione entro e non oltre la settimana prossima. Nell’attesa delle nomine dei nuovi vertici l’amministrazione comunale ha versato nelle casse della società un piccolo anticipo di 5 milioni di euro, un lieve boccata d’aria che ha di poco ridotto il credito dell’azienda.


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