Estorsione al bingo di Misterbianco |Clan Santapaola, quattro condanne - Live Sicilia

Estorsione al bingo di Misterbianco |Clan Santapaola, quattro condanne

Stralciata la posizione di Nino Santapaola. Uno degli imputati è stato assolto.

CATANIA – Undici anni di reclusione e 9 mila euro di multa. E’ questa la sentenza della Seconda sezione penale del Tribunale di Catania nei confronti di Dario Caruana, Davide Salvatore Licciardello, Angelo Mirabile e Salvatore Aiasecca accusati di far parte del gruppo santapaoliano del Villaggio Sant’Agata che ben dieci anni avrebbe ricevuto il “pizzo” versato dai precedenti titolari del Bingo di Misterbianco. Dal 2002 al 2012 gli imprenditori avrebbero pagato al clan Santapaola somme che andavano dai 2500 ai 5000 euro al mese. Il Tribunale ha invece assolto Francesco Petralia “per non aver commesso il fatto”. I giudici hanno disposto però per l’imputato il rinvio degli atti al pm per le accuse di un’altra estorsione che è emersa nel corso del dibattimento. Il pm Rocco Liguori aveva chiesto la condanna a 12 anni per tutti e cinque gli imputati. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Maria Caltabiano, Giuseppe Passarello, Alessandro Segreto, Ruggero Razza, Gabriele Celesti e Francesca Garigliano.

Il gruppo del Villaggio Sant’Agata per un periodo – secondo l’accusa – avrebbe avuto come referente Antonino Santapaola, conosciuto come Nino U Pazzu. La posizione del fratello di Nitto, difeso dall’avvocato Peppino Lipera, è invece stralciata per motivi di salute. Il pm Rocco Liguori ha chiesto per Antonino Santapaola una condanna a 15 anni di reclusione.

L’INDAGINE. L’inchiesta trae origine dalle rivelazioni dei due fratelli Giuseppe e Paolo Mirabile e anche del collaboratore di giustizia Carmelo Di Stefano. I carabinieri hanno svolto precise e delicate indagini per riscontrare le dichiarazini dei tre pentiti e hanno scoperto che per 10 anni i precedenti titolari (quelli attuali sono assolutamente estranei all’inchiesta) dell’importante sala bingo misterbianchese avrebbero subito le angherie dei Santapaola. Oltre alla “pretesa” del pizzo, la cosca avrebbe “spinto” affinché la gestione del parcheggio e il servizio delle pulizie fosse affidato a “personaggi” amici dei vertici del Villaggio Sant’Agata. Giuseppe Mirabile racconta che sarebbe stato proprio lui ad avviare “l’estorsione” per conto dello zio Antonino Santapaola. La somma da versare dal 2002 fino al 2010 sarebbe stata di 2500 euro, dopo il 2010 sarebbe raddoppiata. La metà sarebbe servita a garantire lo stipendio e il mantenimento dei familiari dello Zio Nino Santapaola.


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