Cemento 'abusivo' a Gravina |Giustizia lumaca, reati prescritti - Live Sicilia

Cemento ‘abusivo’ a Gravina |Giustizia lumaca, reati prescritti

Gli ultimi sviluppi del processo.

CATANIA – Si dissolve anche l’unico dei reati rimasto non prescritto nel processo che ruota attorno alla realizzazione del palazzo ritenuto abusivo di Gravina di Catania in via Monte Arsi. La Procura generale ha infatti chiesto la prescrizione per il geometra Gaetano Viola, unico fra i tredici imputati per il cui reato (il falso ideologico) non erano ancora maturati i tempi di prescrizione. È questa la novità sostanziale emersa nel corso dell’ultima udienza svoltasi nella terza sezione penale del tribunale di Catania, di fronte al giudice Santino Mirabella.

Nel corso delle precedenti udienze la procura aveva accolto la richiesta avanzata dai legali, Giuseppe Lo Faro e Vincenzo Mellia, di annullare il decreto di notifica che disponeva il giudizio nei confronti di Viola. Il procedimento per lui sarebbe dunque dovuto iniziare daccapo. Ma ormai si è fuori tempo massimo. Per le prossime udienze si attende ora la discussione da parte degli avvocati di Antonio Guido Distefano, il legale Grasso, e di Enzo Mellia, Giuseppe Lo Faro e Micaela Monzella, difensori di Salvatore Contraffato e Viola. “Continueremo a chiedere l’assoluzione piena per i nostri assistiti” – commentano gli avvocati di Viola.

Imputati nel processo sono i colletti bianchi del Comune di Gravina, fra tecnici, componenti della commissione edilizia e i titolari dell’immobile. Per l’accusa i dipendenti del Comune avrebbero approvato il progetto finalizzato alla realizzazione di un palazzo abusivo. I titolari sono accusati, invece, di aver realizzato senza il “prescritto permesso di costruire” in zona agricola l’edificio su più piani non rispettando così, in concorso con i componenti della commissione e i tecnici, “gli elementi tipologici e formali tradizionali e comunque presenti nell’edificio preesistente”. Le contestazioni a vario titolo sono di abuso di ufficio, abuso edilizio e di falso in atti pubblici. Il procedimento avviato nel lontano 2011, ma sostanzialmente mai iniziato, fra rinvii e impantanamenti giudiziari, sembra così volgere verso la dirittura di arrivo senza che sia però ancora stata fatta piena luce sulla vicenda.

 

 


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