Problemi idrici, interviene Irsap |Ugl: "Meglio tardi che mai" - Live Sicilia

Problemi idrici, interviene Irsap |Ugl: “Meglio tardi che mai”

L'ente ha sbloccato settantamila euro.

ZONA INDUSTRIALE
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CATANIA – Zona industriale a secco: Irsap pronta a investire per la riparazione delle pompe idriche. “Dopo numerose proteste e richieste finalmente qualcosa si muove”. Tirano un piccolo sospiro di sollievo i segretari provinciali delle federazioni Metalmeccanici e Chimici della Ugl, Angelo Mazzeo e Carmelo Giuffrida, dopo aver appreso la notizia dell’impegno da parte dell’Irsap di investire nell’immediato 70 mila euro per la riparazione delle pompe idriche che consentiranno di portare l’acqua in parte della zona industriale. “Meglio tardi che mai. C’è voluto l’intervento del prefetto per assicurare la risoluzione di un problema che rientra nel campo dell’ordinaria amministrazione”, spiegano. “Tutto ciò è la semplice cartina tornasole del fatto che il nostro sito produttivo continua a sprofondare nel più totale abbandono, considerato che l’ordinario è ormai diventato più che straordinario. – continuano i segretari –  Non possiamo, dunque, che apprezzare l’intervento del neo commissario dell’istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive, Gaetano Clemente, che ha subito sbloccato la somma per dare seguito ad un lavoro di manutenzione divenuto indispensabile”.

“Ci auguriamo, adesso, che questo non sia soltanto fumo negli occhi, anche perché la cronaca di questi ultimi anni è stata piena di finte partenze mai seguite da un vero e proprio piano per la valorizzazione dell’area industriale catanese”, argomentano. “Auspichiamo quindi una nuova stagione, volta al confronto con il mondo imprenditoriale e sindacale, ma soprattutto votata alla rinascita di uno dei più importanti insediamenti industriali nazionali. Lo immaginiamo ancora una volta per le tante aziende che li vi hanno investito e per le migliaia di lavoratori che ci lavorano. Sarebbe un peccato fermarsi nuovamente o perdere tempo ulteriore, anche perché si potrà correre il rischio di aver presentato ai cinesi un’area che anziché essere attrazione per gli investimenti potrebbe indurre gli imprenditori a fuggire.”

 


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