Sayfullo Saipov, il killer di New York, ha agito per l’Isis. Alcuni appunti scritti a mano e rinvenuti vicino al furgoncino bianco che aveva affittato mostrano la sua fedeltà allo stato islamico. Nessun collegamento diretto e’ però per ora emerso: le indagini continuano in attesa di sentire proprio l’aggressore, ricoverato in ospedale dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico.
Alle tre del pomeriggio un camion è piombato su una delle più affollate piste ciclabili di Manhattan facendo una strage: almeno otto morti e una quindicina di feriti. Tra le vittime un cittadino belga e cinque argentini.
L’attacco, il peggiore a New York dall’11 settembre, riaccende il dibattito sull’immigrazione negli Stati Uniti. Donald Trump annuncia: “Ho ordinato al Dipartimento per la Sicurezza Nazionale un rafforzamento dei controlli su chi entra nel paese”. Saipov, che è autista Uber e vive nel New Jersey, è dell’Uzbekistan, paese non incluso nel bando agli arrivi dalle nazioni a maggioranza musulmana di Trump. “L’Italia abbraccia New York colpita dall’attentato. Vicini alle famiglie e alle autorità contro il terrore”, scrive su Twitter il premier Paolo Gentiloni.