"Una linea morbida al Comune" |Tentata estorsione al vice sindaco - Live Sicilia

“Una linea morbida al Comune” |Tentata estorsione al vice sindaco

In tribunale arrivano le richieste di parte civile, alla sbarra due consiglieri comunali e l'ex deputato regionale Nino Amendolia (nella foto).

IL PROCESSO
di
2 min di lettura

CATANIA – Il comune di Riposto e l’Asaec, l’associazione antiestorsione di Catania “Libero Grassi”, sono stati ammessi, su richiesta dei legali Ernesto Pino e Giovanni Li Destri, come parte civile nel processo sulla presunta tentata estorsione ai danni dell’assessore ripostese Gianfranco Pappalardo Fiumara. Ad opporsi entrambi i difensori di fiducia dei tre imputati, Enzo Iofrida per i consiglieri comunali Antonio Virgitto e Biagio Daidone e Carmelo Peluso per l’ex deputato regionale Antonino Amendolia. I tre indagati, secondo l’accusa, avrebbero tentato di estorcere somme di denaro all’allora vice sindaco di Riposto in cambio di una linea morbida in consiglio comunale. In particolar modo l’avvocato Iofrida ha contestato la delibera di giunta con cui il comune ionico ha votato la costituzione di parte civile dell’ente. Una delibera che ha visto la partecipazione del sindaco Enzo Caragliano, definito dal legale testimone chiave del processo, poiché chiamato in causa sia dagli imputati che dalla parte offesa. “Il primo cittadino – ha detto in aula Enzo Iofrida – non è scevro da interessi personali”. Per la difesa infatti durante il dibattimento potrebbero emergere addirittura responsabilità penali a suo carico per false dichiarazioni. Opposizione cui si è associato anche l’avvocato Peluso che ha contestato anche la costituzione dell’Asaec, sottolineando come l’associazione sia sorta per la tutela della libertà di commercio, interesse distante da quello al centro del processo.

Tra le richieste della difesa, accolte dal tribunale, la trascrizione delle conversazioni registrate e consegnate alla Guardia di Finanza della Compagnia di Riposto da Gianfranco Pappalardo Fiumara. Chiesta inoltre l’analisi dettagliata degli stessi file per verificare se siano state consegnate per intero o se siano state tagliate dalla persona offesa prima della consegna alla polizia giudiziaria. Il 30 gennaio prossimo, data fissata per la nuova udienza, sarà nominato il perito. Tra le prove documentali presentate dalla difesa e ammesse dal tribunale anche una lettera in cui l’assessore Pappalardo Fiumara avrebbe segnalato ad un’assistente sociale del Comune un soggetto in difficoltà. Un soggetto che, ha detto in aula il difensore di fiducia dei consiglieri comunali sotto accusa, la parte offesa in denuncia ha affermato di non conoscere e di avere visto per la prima volta in assessorato poiché inviato da uno degli imputati, Biagio Daidone, per intimorirlo.

 

Attraverso il profilo facebook l’Asaec esprime la propria soddisfazione per la decisione del giudice. “L’associazione antiestorsione di Catania esprime soddisfazione per essere stata ammessa come parte civile nel processo penale per tentata estorsione a danno dell’allora vicesindaco ed attuale assessore alla cultura, pubblica istruzione e solidarietà sociale professor Gianfranco Pappalardo Fiumara ad opera di due consiglieri comunali del comune di Riposto. L’associazione segue con particolare attenzione tale procedimento che riguarda un fatto di importante rilevanza sociale in quanto parrebbe evidenziarsi come le condotte estorsive si manifestino e vengano consumate anche all’interno di enti pubblici deputati alla gestione della cosa pubblica, con grave nocumento per la democrazia rappresentativa.”

 

 

 

 

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI