Finisce la campagna dell'odio |La rabbia spinge i 5 Stelle - Live Sicilia

Finisce la campagna dell’odio |La rabbia spinge i 5 Stelle

Fiumi di livore sul web dal popolo pentastellato (e non solo). Si trasformeranno in voti?

Regionali 2017
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3 min di lettura

PALERMO – La campagna elettorale della sputazzata vive le sue ultime ore. Mai come nell’ultimo mese forse si era vista una tale fiumana di livore, rabbia e durezza, dopo un andazzo alquanto sopito della campagna.

Sì, sono state le olimpiadi dell’odio, e forse, guardando a come è ridotta la Sicilia, non c’è nemmeno da stupirsi troppo.

Olimpiadi dell’odio a cui in tanti per la verità si sono iscritti, ma che hanno visto primeggiare, soprattutto sul web, il popolo dei 5 Stelle. La vicenda dell’assessore designato da Giancarlo Cancelleri è abbastanza emblematica. Angelo Parisi, l’appassionato di energie pulite scelto per la sua squadra di governo dal candidato grillno, prima della designazione si era scatenato sul web, come altri simpatizzanti del movimento, prospettando tra le altre cose il rogo del capogruppo Pd Ettore Rosato. Parisi si è scusato e ha rimosso i tweet, ma Cancelleri si è ben guardato dall’accompagnarlo alla porta. Perché in fondo, l’humus del Movimento nato sull’onda di un Vaffanculo, non può certo essere rinnegato da chi a quel popolo s’appella per vincere un’elezione.

Che Movimento sarebbe senza incazzati, d’altronde? Per ritrovare il collaudato lessico dell’odio è sufficiente avventurarsi sulla Rete. Solo a titolo d’esempio, basta scorrere i 1.500 commenti arrivati durante la nostra diretta video con Nello Musumeci. Accanto a quelli dei sostenitori del candidato della destra, si trova una fiumana di improperi, spesso e volentieri con la firma del simpatizzante grillino. Il campionario è quanto mai variegato. Solo per farsi un’idea: “Il movimento cinque stelle vi seppellirà e da terra vedrete solo stelle”, o “Ritiratevi sai che risate il 6 novembre vi conviene scappare dall’Italia”, o ancora “Giancarlo Cancelleri è il nostro presidente tutti gli altri ammazzatevi”, o anche “Basta rubareee cialtroni W M5S e i geometri!!!!”, o magari “Sicilia a 5 stelle tutto il resto è munnezza”. E sorvoliamo volentieri su tanto altro per non fare arrossire educande o anziane signore.

Certo, il web è una cosa, il mondo reale è un altro. E nel primo il grillismo sguazza da sempre alla grande. Ma la fotografia offerta dal web è di certo eloquente.

Altri, per la verità, hanno cercato di sfidare i campioni grillini nella grande giostra medievale dell’odio. In questa campagna elettorale, tra l’altro, abbiamo letto il forzista Gianfranco Miccichè che accostava i 5 Stelle all’Aids, Cancelleri ha comprensibilmente protestato per essersi beccato dal compassato Nello Musumeci del cialtrone, vampiro e imbecille, l’Udc Vincenzo Figuccia ha persino evocato i crisantemi per Fabrizio Micari. Fino a Silvio Berlusconi, che è venuto a spiegare in Sicilia che “chi vota per il M5S è una persona che non ragiona, che non ha testa”. Parole quasi garbate se si ripensa al “coglione” riservato dal Cav a chi votava a sinistra dieci anni fa.

Ma nel grande campionato della sputazzata, nessuno riesce a incanalare la rabbia a il livore trasformandoli in consenso come la gioiosa macchina da guerra dei ragazzi di Grillo e Casaleggio, che hanno come nessun altro l’incazzatura nella loro ragione sociale. Ed è cavalcando quella rabbia che i pentastellati vedono alla loro portata un successo storico che aprirebbe loro le porte del Palazzo in una regione per la prima volta.


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