I voti vanno da Micari a Cancelleri | C'è il “disgiunto” anti-Musumeci - Live Sicilia

I voti vanno da Micari a Cancelleri | C’è il “disgiunto” anti-Musumeci

Al rettore il 7 per cento in meno rispetto al risultatodella coalizione. Al grillino 8 punti in più

PALERMO – Fabrizio Micari ha perso quasi 7 punti. Giancarlo Cancelleri ne ha guadagnati 8. E’ lo scarto tra il risultato elettorale delle liste a sostegno dei candidati governatori e il risultato ottenuto dall’aspirante presidente della Regione. È l’effetto, insomma del cosiddetto voto disgiunto. Che sembra abbia seguito un percorso per certi versi impronosticabile, per altri invece assai prevedibile.

Non si era mai visto, in Sicilia, dall’introduzione del voto diretto al presidente della Regione, uno scarto positivo così ampio come quello di cui ha potuto godere Giancarlo Cancelleri. Circa 8 punti è un abisso, il segnale non tanto di uno sporadico “sentimento” di pezzi di elettorato apparentemente avversi. Ma forse anche la spia di un “ordine”, di una indicazione più o meno strutturata all’interno degli altri partiti: un voto alla lista, un altro a un presidente avversario.

E qui torna buono il risultato elettorale di Micari. Quasi sette punti in meno rispetto alle liste. Un dato troppo evidente per non pensare che buona parte dei voti “in più” ottenuti da Cancelleri provengano proprio dai partiti del centrosinistra. Anche dal Pd, magari. E quella parte dei Dem che non hanno mai sposato con entusiasmo la candidatura del rettore, voluta dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Uno scarso trasporto, abbastanza evidente in molti casi, che si è tradotto probabilmente con una debole fiducia nelle possibilità di Micari di poter essere competitivo.

E così, ecco che in Sicilia è probabilmente scattato un fenomeno che differenzia un po’ la regione dal resto dell’Italia. O forse ne prepara soltanto il futuro prossimo. Mentre infatti a Roma, come nel contesto nazionale, i primi avversari del Pd e del centrosinistra sono considerati gli esponenti del Movimento cinque stelle, nell’Isola succede qualcosa di diverso. Per i militanti del centrosinistra, i veri avversari restano gli esponenti del centrodestra. Al punto da augurarsi la vittoria grillina piuttosto che quella degli uomini di Forza Italia, di Musumeci, e di quelli vicini a Lombardo e Cuffaro.

Solo così si può spiegare un voto disgiunto così massiccio, che ha finito per “sgonfiare” il risultato del candidato Micari, in qualche modo abbandonato al proprio destino dai partiti che nel frattempo prendevano coscienza dell’impossibilità di vincere insieme a lui.

Un punto in più rispetto alle liste, intanto è arrivato anche a Claudio Fava. Qualche “tradimento”, intanto, è avvenuto anche dalle parti del vincitore. Tra i voti per le liste e quelli giunti al candidato Nello Musumeci, c’è uno scarto di due-tre punti. Questi, alla fine, non saranno decisivi. Resta da vedere se sono il sintomo di qualche problema all’interno della coalizione vincente. Ma questo potrà essere verificato solo nelle prossime settimane, quando il nuovo governatore dovrà iniziare a mettere la mani, ad esempio, al proprio primo governo.


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