Una lunga giornata di passione| La rinascita del centrodestra etneo - Live Sicilia

Una lunga giornata di passione| La rinascita del centrodestra etneo

Le ore convulse al comitato di Musumeci fino al dato definitivo.

CATANIA – La Sicilia incorona Nello Musumeci e il centrodestra rinasce come l’Araba Fenice. Uno spoglio al cardiopalmo scandisce le ore convulse di questa lunga giornata di passione per la destra etnea. Dirigenti e militanti asserragliati nel fortino musumeciano tra scongiuri e calcoli aspettano impazienti i dati definitivi mentre il tempo è scandito da una telefonata o da un parziale. Musumeci è in testa con una forbice variabile, Cancelleri lo tallona: la prudenza è d’obbligo. Il gotha della destra catanese presidia il fortino: Raffaele Stancanelli e Salvo Pogliese, Angeo Sicali, Enzo ed Enrico Trantino, Basilio Catanoso, Manlio Messina, Vincenzo Gibiino, Ruggero Razza e Fabio Granata. Tutti insieme appassionatamente con un occhio alle liste e uno al risultato di “Nello”. E’ tutta una girandola di numeri e percentuali: c’è un testa a testa poi Musumeci allunga sul competitor pentastellato. I big locali non si sbilanciano. Il giornalista Nuccio Molino, scherzosamente ribattezzato “Cassandra”, azzecca anzitempo il risultato di Musumeci e spezza “il cauto ottimismo” che serpeggia in sala. Arriva anche Giorgia Meloni, primo e unico pezzo da novanta del pantheon nazionale del centrodestra al sapore di arancino (“che ha retto”).

Passano le ore e l’attesa diventa logorante. Ormai è fatta. L’ex sindaco Raffaele Stancanelli, regista dell’operazione, non sta nella pelle. Il cauto ottimismo e la compostezza glaciale piano piano si trasformano in una grande festa quando arriva Musumeci. Baci e abbracci fraterni con i compagni d’avventura. Poi il discorso ai siciliani tra gli applausi scroscianti e liberatori dei supporter.  “Sono felice di aver ricevuto il consenso per un ruolo di così grande responsabilità, voglio essere e sarò il presidente di tutti, di chi ha ritenuto di votarmi e di chi non mi ha votato o non ha partecipato al voto”, esordisce. “Il primo compito è recuperare oltre il cinquanta per cento dei siciliani che ha deciso di non votare, per restituire alla politica in generale credibilità e autorevolezza. Un sondaggio di pochi minuti fa dice che solo il 12 per cento ha fiducia nell’ente regione: dobbiamo riflettere, con il buon lavoro e con la buona politica abbiamo il dovere di recuperare queste persone”, spiega.

I veleni della campagna elettorale sono “acqua passata” per il neo presidente. “So che le difficoltà che incontrerò nel percorso e che stagione difficile la più difficile, che mi aspetta, sono convinto che con l’aiuto di tutta la coalizione, che ringrazio per la lealtà e la fiducia accordatami, che con loro e con la squadra di governo e il parlamento responsabile, riusciremo lentamente a risalire la china”, dice esortando i “rassegnati” a credere in un riscatto possibile. “Prima di chiedere aiuto agli altri dobbiamo essere convinti noi, anche i più disperati e rassegnati, che possiamo farcela, aumentando la fiamma della speranza”, ruggisce. “Dedico questa elezione non solo ai miei tre figli, ma ai figli di tutti i siciliani”, dice Musumeci sovrastato dai cori di sostegno dei presenti.

Poi il passaggio più politico sul redivivo centrodestra “che si ricompone e apre la strada a un appuntamento politico importante”. “Con ragionevole ottimismo nella prossima primavera si potrà realizzare in ambito nazionale quello che abbiamo dimostrato nel laboratorio Sicilia”, argomenta il neo presidente. “E’ un sogno che diventa realtà. Il secondo sogno sarà quello di restituire a chi verrà dopo di me, perché non mi ricandiderò, una terra normale, libera da ogni zavorra, riappacificatasi con se stessa, orgogliosa di sé, la campagna elettorale è finita ognuno torni a lavorare per questa terra”, chiosa Musumeci. In sala parte un coro martellante: “Nello,Nello, Nello”. Ormai è sera quando scorrono i titoli di coda e cala il sipario su una campagna elettorale senza esclusione di colpi anche tra alleati. Più tardi si capirà quanto peserà l’azionista di maggioranza del centrodestra, cioè Forza Italia, adesso si festeggia la rinascita dell’Araba Fenice. Che dalle ceneri, passando per un arancino, lancia la sfida per rinascere e volare su Roma.

 

 

 


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