Cancelleri: "De Luca si dimetta" | La Fenapi: "Non un euro evaso" - Live Sicilia

Cancelleri: “De Luca si dimetta” | La Fenapi: “Non un euro evaso”

Il grillino: "Musumeci chieda scusa".

L'arresto del deputato messinese
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PALERMO – “E’ una grande vergogna. Il parlamento siciliano ha un deputato arrestato. Ho chiesto a Nello Musumeci di chiedere scusa”. Così il candidato alla presidenza del M5S Giancarlo Cancelleri, eletto all’Ars, in diretta su Facebook. “De Luca si deve dimettere da parlamentare regionale – ha detto – Nello Musumeci si deve prendere la responsabilità di aver reso la Sicilia impresentabile agli occhi dell’Italia”.

E intanto, una nota l’ufficio di presidenza di Fenapi commenta la misura cautelare che ieri ha portato all’arresto di De Luca e del presidente del Cda del Caf Fenapi e rappresentante legale della Fenapi nazionale: “Non un euro è stato evaso o distratto dalle casse del Caf e della Federazione Nazionale”, si legge. “Certi della correttezza del nostro operato fiscale – prosegue la nota – queste vicende sono state contestate da tempo nelle sedi opportune. Avverso le contestazioni, il Caf Fenapi ha proposto ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale di Messina e il giudice, accogliendo le tesi, ha sospeso il provvedimento”. “È bene evidenziare – si legge ancora nel comunicato – come la vicenda non interferisca in alcun modo con l’operatività del Caf Fenapi. Vogliamo ancora una volta rassicurare gli oltre 150 mila contribuenti che si rivolgono al nostro Caf che i nostri sportelli continueranno a erogare i servizi e l’assistenza con la professionalità e la qualità di sempre”. “Siamo consapevoli – conclude la Fenapi – della bontà dell’operato di Carmelo Satta, di Cateno De Luca e degli altri colleghi coinvolti. A tutti loro va, ancora una volta, la nostra stima e la nostra massima solidarietà. Esprimiamo altresì piena fiducia nei confronti dell’operato della magistratura, certi che la vicenda verrà chiarita dal Tribunale con la massima cura e che le interpretazioni, spesso al limite, messe in atto dalla Procura potranno essere ricondotte alla verità dei fatti”.


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