I mondi dell'impresa e della cultura | "A Musumeci chiediamo la svolta" - Live Sicilia

I mondi dell’impresa e della cultura | “A Musumeci chiediamo la svolta”

Gli esperti al nuovo governatore: bisogna ascoltare il territorio e semplificare la burocrazia.

Il governo che verrà
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PALERMO – Un architetto della Sicilia, un ascoltatore del territorio, un semplificatore della burocrazia regionale: sono i ruoli che il nuovo presidente della Regione Nello Musumeci è chiamato a svolgere dal mondo dell’impresa e della cultura, che attraverso i suoi esponenti immagina la Sicilia che verrà. Tra le indicazioni per Musumeci e la sua nuova giunta, il bisogno di maggiore velocità nei processi decisionali e l’attenzione per il mondo dell’impresa, a cui viene dato il compito di rilanciare il lavoro sull’isola.

Il soprintendente del Teatro Massimo di Palermo, Francesco Giambrone

Augura buon lavoro a Musumeci Francesco Giambrone, sovrintendente dell’ente Teatro Massimo, per cui “il lavoro da fare è tanto e difficile, i problemi sono molti. Io li guardo dall’ottica di chi gestisce una grande istituzione culturale, e confido che ci sarà una grande attenzione per le istituzioni culturali e per i teatri, che vanno intesi per quello che sono, ovvero dei luoghi aperti, per tutti, e non dei luoghi per pochi. Il teatro Massimo è l’unica fondazione lirica della Sicilia, sente il peso di questa responsabilità e cerca di essere una ricchezza per la comunità e il territorio. L’augurio è che il nuovo presidente, che mi sembra una persona molto attenta e con buona volontà, possa confermarci la sua attenzione, dato che per noi la regione è un interlocutore di grande importanza”.

Il presidente della Fondazione Sicilia, Raffaele Bonsignore

Anche Raffaele Bonsignore, presidente della Fondazione Sicilia, richiama l’attenzione di Musumeci sul mondo dell’arte e della cultura: “La Sicilia ‘diventerà bellissima’ – dice Bonsignore citando lo slogan del presidente della Regione – solo se questo nuovo governo guarderà con priorità all’arte, alla cultura e ai beni culturali. Credo che l’indicazione di Sgarbi come assessore ai Beni culturali sia rassicurante sul cammino che intraprenderà il presidente sul tema dell’arte e dei beni culturali. Certo – continua Bonsignore – troverà una situazione quasi drammatica, come per altri settori. Abbiamo opere d’arte abbandonate che hanno bisogno di restauro, siti archeologici che hanno bisogno di attenzione”. L’invito del presidente della Fondazione Sicilia è dunque ad “agire con una progettualità complessiva che tenga conto delle altre istituzioni private. La Fondazione Sicilia è sempre disponibile, come con gli altri governi, a collaborare”.

L'imprenditore Giovanni Occhipinti

“Mi aspetto un netto cambiamento”: Gianni Occhipinti, imprenditore del settore turistico e animatore del movimento civico “Insieme”, dice di “credere fortemente nella persona di Nello Musumeci”, e chiede al neoletto presidente della Regione di “dare una speranza a tutti i giovani che vogliono fare impresa. Per noi imprenditori oggi rimanere in questa regione significa essere degli eroi: è un contesto bloccato, perché manca la progettualità”. Tra le prime misure che, per Occhipinti, devono essere prese da Musumeci, c’è lo snellimento degli iter burocratici: “Noi imprenditori siamo bloccati dalla parola ‘autorizzazione’, che ferma diversi punti di Pil. Si deve dare agli imprenditori il segnale di un cambio di passo”.

Il presidente di Confcommercio Sicilia, Patrizia Di Dio

Un segnale è quello che chiede anche Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo: “Le aziende siciliane hanno dovuto attraversare la crisi più difficile degli ultimi cinquanta anni. Imprenditori e commercianti hanno sofferto non soltanto la fase recessiva, ma anche la sordità cronica da parte di una politica siciliana che poco o nulla ha fatto per venire incontro alle imprese”. A Musumeci la presidente di Confcommercio chiede “concretezza, coraggio e capacità di ascolto delle imprese sane e produttive, che costituiscono un pilastro fondamentale della società siciliana e che chiedono a gran voce sviluppo economico, progetti di sviluppo e nuove opportunità”.

Il rettore di Catania, Francesco Basile

Il rettore dell’università di Catania Francesco Basile fa una precisazione: “L’università, come ho già detto, deve restare al di fuori della politica. Detto questo, ciò a cui tengo è che il nuovo presidente si relazioni alle università in modo attento e fattivo. Noi desideriamo lavorare con la Regione in tutti i campi in cui esistono rapporti di collaborazione, a cominciare dall’Ersu, l’ente che garantisce ai giovani il diritto allo studio”. Da un punto di vista più generale, Basile sottolinea come uno dei problemi principali della Sicilia sia l’utilizzo dei fondi europei: “In Sicilia è sempre stato scarso, e in questo le università possono dare un contributo, anche di professionalità, per aiutare i dirigenti regionali a svolgere il compito di usufruire al meglio dei fondi comunitari”.

Il direttore del teatro Biondo, Roberto Alajmo

Roberto Alajmo, direttore dell’Ente teatro Biondo e scrittore, adotta un atteggiamento di attesa nei confronti della nuova giunta: “Ho una discreta fiducia nella persona di Musumeci – dice Alajmo – tutti dicono che è una persona capace di dire di no, dunque è nelle condizioni di tenere la schiena dritta. La questione è se riuscirà a circondarsi di persone competenti e resistere ai condizionamenti esterni”. Uno dei problemi della Sicilia, sostiene Alajmo, è l’eccessiva presenza della burocrazia: “Passano i governi, ma resta un milieu di burocrati che sono lì e sono inamovibili, e spesso tengono in ostaggio una pratica per puro esercizio astratto del potere, solo per dire che lo detengono. Molto spesso quando sento parlare male dei politici penso che c’è di peggio, l’apparato burocratico cresciuto all’ombra del ceto politico degli ultimi sessant’anni”.


Milena Mangalaviti, presidente dell'associazione siciliana Amici della musica

“Mi aspetto grandi cose”: per Milena Mangalaviti, presidente dell’Associazione siciliana Amici della Musica, l’auspicio è che “il governo si dedichi con maggiore attenzione agli aspetti culturali, che a mio parere sono stati abbandonati dallo scorso governo. La città di Palermo può essere un punto di partenza, che auspico la giunta regionale possa prendere come spunto per sviluppare nuove cose. Sarebbe un peccato se questa occasione fosse sprecata”. Per Mangalaviti c’è poi bisogno di “una selezione delle persone. Quello che chiederei al presidente Musumeci è di scegliere un entourage di politici e tecnici che siano competenti, in tutte le aree: dalla cultura alla salute”.


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