La Chiesa, il bacio e il furto | Tutte le storie del racket - Live Sicilia

La Chiesa, il bacio e il furto | Tutte le storie del racket

Il racconto delle vittime del pizzo. Perché si sono ribellate al ricatto.

PALERMO – L’uomo del racket si presentava come “il rappresentante della Chiesa”. Bisognava versare un obolo per organizzare la festa rionale del Borgo Vecchio. Per chi non pagava scattava il più classico degli avvertimenti: colla nei lucchetti della serratura.

Altre volte, come ha riferito un salumiere, la richiesta era più esplicita. I soldi servivano per aiutare le famiglie dei carcerati: “Volevano 60, 70 euro”. Piccole somme che, però, pesano sui commercianti. Commercianti che hanno subito anni di angherie. Poi, convocati dai carabinieri del Nucleo investigativo hanno ammesso di avere pagato il pizzo.

In diciotto si sono fidati dei militari, seppure messi di fronte al fatto compiuto. Non è poco in un quartiere come Borgo Vecchio dove forte resta il controllo della mafia. Palermitani e bengalesi uniti nella denuncia. L’extracomunitario titolare di un piccolo market ha spiegato che un giorno l’emissario del racket gli disse che “per non avere problemi dovevo versare 150 euro per la festa rionale”. “Quante volte vuoi chiamare il fabbro per riparare le serratura – dissero ad un altro bengalese – e ho pagato 50 euro al mese”.

Il titolare di una nota enoteca ha confermato di avere pagato per anni la tassa dei boss “per quieto vivere… 1250 euro e poi dopo l’arresto di Francesco Chiarello veniva Fabio Bonanno a riscuotere 75 euro”. Al titolare di un’ottica fecero capire in modo gentile che era meglio pagare: “Mi disse che dovevo fare gli auguri di Natale e che ero scritto. Mi salutò con un bacio sulla guancia”.

I più tartassati erano i titolare di un distributore di benzina (“non è che se inizi ad avere camurrie al distributore la colpa è mia”), un ristoratore molto in città e il proprietario di due discoteche. Quest’ultimo aveva denunciato nel 2016, ma gli uomini del racket si presentarono anche durante la scorsa Pasqua. Volevano i soldi, ma lui prese tempo. Il risultato fu un maxi furto. Rubarono tutto, dalle stoviglie alla macchina del caffè.

 


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