PALERMO – “Dimostreremo che l’onorevole Edy Tamajo non ha comprato voti”. I legali del deputato regionale, gli avvocati Nino Caleca e Giovanni Castronovo, mostrano
sicurezza. “Si tratta di un’ipotesi accusatoria dove il nostro assistito – aggiunge Caleca – non appare svolgere un ruolo da protagonista. Anzi, i comportamenti tenuti durante la campagna elettorale ne escludono qualsiasi scorrettezza”.
“Attendiamo di leggere gli atti processuali – spiega Castronovo -. Un dato è certo, si parla di associazione a delinquere con persone che Tamajo non conosce. Non ha neppure un contatto telefonico. Il suo cruccio è sapere chi sono”.
Castronovo parla anche come “amico di Tamajo e non solo come legale” e aggiunge: “Comprare voti è un modus operandi che non appartiene al candidato, alla sua storia personale, alla sua etica familiare. Anche durante questa campagna elettorale ha sempre cercato di capire chi fossero le persone che incontrava, respingendo con fermezza ogni richiesta elettorale. Il suo è un consenso costruito tra la gente”.
Poi, torna ad analizzare la vicenda da avvocato: “Se la Procura della Repubblica parla di 25 euro a voto è evidente che possiede degli elementi specifici. Se qualcuno pensando di fare il bene dell’onorevole ha agito in questo modo è sicuro che Tamajo non era a conoscenza. L’ipotesi di reato potrebbe essere sussistente, ma non addebitabile a Tamajo”.