Lo schianto alla Cronoscalata |Rilievi sul luogo della tragedia - Live Sicilia

Lo schianto alla Cronoscalata |Rilievi sul luogo della tragedia

Sono cinque gli indagati per omicidio stradale dopo la morte di Letizia Gerami.

GLI ACCERTAMENTI
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PIEDIMONTE ETNEO. Sarà compiuto oggi nei laboratori dell’Istituto Oncologico del Mediterraneo di Viagrande l’esame macroscopico sui campioni prelevati nel corso dell’autopsia eseguita sul corpo di Letizia Gerami, la 41enne di Mascali deceduta lo scorso 3 agosto nel reparto di rianimazione dell’ospedale Cannizzaro di Catania dopo due mesi di agonia. La donna era rimasta gravemente ferita nel corso di un drammatico incidente avvenuto durante il 6° Trofeo Città di Piedimonte, manifestazione sportiva organizzata nel comune pedemontano. Una vettura era uscita fuori strada travolgendo sette persone, tra cui la vittima, che stavano assistendo alla corsa. Con la 41enne era rimasto gravemente ferito anche un quindicenne, poi uscito fortunatamente fuori pericolo. L’esame, compiuto dal medico legale Giuseppe Ragazzi, nominato dal gip di Catania Sebastiano Fabio Di Giacomo Barbagallo, stabilirà se la causa del decesso sia direttamente riconducibile all’incidente. Vi prenderà parte anche il consulente Alessio Asbundo, nominato dal marito della vittima, Salvatore Scuderi.

Prosegue dunque l’indagine avviata dalla Procura di Catania per chiarire se vi siano responsabilità nel decesso di Letizia Gerami. Il sostituto procuratore Alessandra Tasciotti ha iscritto nel registro degli indagati cinque persone. L’ipotesi di reato è omicidio stradale. Oltre al pilota della vettura che ha travolto la donna, anche gli organizzatori ed i commissari di gara. Nei giorni scorsi, intanto, tra Catania e Piedimonte Etneo sono stati compiuti gli accertamenti tecnici per ricostruire la dinamica del sinistro. Il perito nominato dal gip, l’ingegnere Gabriele Fichera, alla presenza dei consulenti delle parti, ha effettuato una serie di rilievi sulla vettura uscita fuori strada e sul carro attrezzi in sosta fuori dal circuito, su cui si è schiantato l’automobile, entrambi sotto sequestro dallo scorso 25 giugno. Tra 60 giorni, a meno di proroghe, saranno depositati gli esiti degli accertamenti. Per il legale della famiglia Scuderi, Giuseppe Trimarchi, sarebbero diverse le zone d’ombra. Per questo motivo ha presentato istanza al gip chiedendo un’estensione delle indagini finalizzata ad accertare: se l’auto uscita fuori strada fosse in possesso dei requisiti richiesti e previsti dal regolamento del Trofeo in questione; se al Trofeo fossero autorizzate a partecipare insieme auto di serie munite di regolare targa ed auto elaborate per gare di velocità prive di targa; infine se il regolamento del Trofeo prevedesse l’adozione di misure atte ad evitare pericoli per l’incolumità degli spettatori e se tali misure siano state adottate sul luogo dell’incidente.
“Ci sono degli aspetti che, allo stato degli atti, non sono chiari – spiega l’avvocato Trimarchi – Sia per quanto riguarda l’organizzazione ed anche l’individuazione dei responsabili”. Si dice fiducioso sull’esito delle indagini della magistratura Salvatore Scuderi, marito della vittima. “A quattro mesi di distanza dalla perdita della nostra Letizia rivolgo un ringraziamento alla Procura della Repubblica di Catania per l’attenzione e le indagini che stanno svolgendo per accertare le eventuali responsabilità sulla tragedia – dichiara Salvatore Scuderi – Spero che si possa presto far luce sulle cause di quanto accaduto affinché non succedano più tali disgrazie per una stupida manifestazione ludico sportiva, cioè un mero gioco”. Nessuna dichiarazione ufficiale in questa fase per Sergio Raciti, il difensore di fiducia di tre degli indagati: il pilota, un commissario di gara ed uno degli organizzatori.


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