Super Camera: fumata nera |Lo statuto non è stato approvato - Live Sicilia

Super Camera: fumata nera |Lo statuto non è stato approvato

E' quasi tre mesi dall'effettivo accorpamento, la nuova Camera del Sud Est è senza le linee guida imposte dallo Statuto.

CATANIA – Lo statuto non è stato approvato. Il presidente Pietro Agen ha lasciato il Consiglio prima ancora che la seduta fosse sciolta ed ha affidato i lavori al neo vice presidente vicario Salvatore Politino. In compenso la Super Camera adesso ha un nome votato all’unanimità. Esatto, stiamo parlando della “Camera di Commercio del Sud Est Sicilia” che ieri pomeriggio ha dato vita al secondo Consiglio Camerale con 20 presenti (circa) su gli attuali 30 consiglieri nominati a fronte dei 33 previsti. La seduta ha dato vita a interventi fiume, polemiche e persino qualche azzuffata in qualche caso finita con un abbraccio pubblico, quello tra Francesco Tanasi e Fabio Scaccia.

Il motivo del contendere era nel terzo punto all’ordine del giorno, cioè l’approvazione dello Statuto. Il documento più importante della Nuova Camera, quello che impone regole e modi delle attività, era stato mandato a tutti i consiglieri il 3 novembre affinché lo leggessero e presentassero, entro il 15, – non per obbligo ma per cortesia, ha specificato in aula Agen – eventuali modifiche o aggiustamenti. E nulla era stato presentato, fino a ieri mattina e poi durante il consiglio quando Francesco Tanasi (Codacons) è intervenuto per sollevare inesattezze, modifiche ed emendamenti. Non poche, in effetti, circa una trentina che hanno destabilizzato il tavolo della presidenza e infervorato così tanto gli animi dei consiglieri da spingerli a urla incontrollate e pure qualche parola di troppo. Che lo Statuto non si sarebbe potuto approvare è stato chiaro quasi subito e anche la proposta di Nico Torrisi di approvare lo Statuto per com’era per poi riapprovarlo – corretto – tra un mesetto, ha ottenuto alcun effetto.

Il problema è ovviamente politico, quello che non va giù è la nomina dei due vicepresidenti che dovrebbero rappresentare in modo istituzionale le province di Ragusa e Siracusa e che, secondo Tanasi, “non sono assolutamente previsti dalla legge 580/93 che regola le Camere di Commercio. Adesso il presidente promette di chiedere un parere alla Regione Siciliana, ma questo andava fatto prima di portare lo Statuto in seduta per l’approvazione. E se in giunta non ci fosse nessuno di Ragusa o Siracusa, verrebbe nominato qualcuno di Catania?”. Il dubbio potrebbe essere reale, sia perché la nuova Camera comprende le tre province ma è, ormai, un organismo unico sia perché questo comporterebbe uno, o tanti, rimborsi spese previsti al di là della gratuità degli incarichi camerali.

Questo è ciò che è stato detto e non solo da Tanasi il cui intervento è stato definito dal presidente Agen “di sicuro ostruzionismo”, ma anche da Sebastiano Truglio, presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Catania e, in scadenza, del Collegio sindacale di Katane Handling srl; e da Giovanni Brancati segretario CNA Ragusa, che si è soffermato sull’art. 18 e le competenze della giunta. Quello che non è stato detto, ma che si sentiva distintamente tra i banchi delle ultime file, riguardava un certo dissapore sull’elezione dell’attuale vicepresidente vicario, Salvatore Politino, anche lui di Catania e, come il presidente, del settore commercio.

Insomma il clima era quello delle magre figure e questo – parafrasando – non siamo stati noi a dirlo ma un elegante signore anche lui del settore commercio. A circa un’ora dalla conclusione e dopo alcuni interventi fuori via, Agen ha lasciato l’aula. Alla fine, e dopo aver ricomposto il numero legale, sono stati approvati sia il programma pluriennale 2017/2022 e la Relazione previsionale e programmatica 2018. Non è stata fissata la data del prossimo Consiglio, ma con una pec inviata oggi (21.11.2017) a tutti i consiglieri è stato imposto il “termine improrogabile del 27 novembre per la presentazione di eventuali proposte di integrazione al testo dello Statuto”.

A quasi tre mesi dall’effettivo accorpamento, la nuova Camera del Sud Est è senza le linee guida imposte dallo Statuto. E questo mentre dipendenti e pensionati camerali rischiano posti e stipendi.

 

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