Palermo e l'allarme dei conti | Se incombe la città reale... - Live Sicilia

Palermo e l’allarme dei conti | Se incombe la città reale…

Nessun giudizio sommario, ma una riflessione sullo stato delle cose.

Caro Direttore, Svegliarsi una mattina e trovarsi sulla scrivania una relazione degli ispettori del Ministero dell’economia sui conti del Comune così pesante non è come essere chiamato in Colombia per una conferenza sulla lotta alla mafia o a New York per riferire sui progetti di educazione alla legalità o come andare ad Amburgo ad una cena nella grande Villa del Borgomastro e serissimo spiegare “la stidda, signori, il vostro porto è nelle mani della Stidda”.

“Sarebbe stato invitato più volte ad Amburgo. E ogni volta un dettaglio. Inventato. Ogni volta un retroscena. Infarcito di balle. Finché finì. Mai visto un attore così grande. Un carisma tanto riconosciuto. Un futuro da capo preso in così seria considerazione oltre confine”. (Antonio Marcenaro, Il Foglio 14 giugno 2017) Quando lessi quest’articolo non provai alcuna meraviglia come non ne ho provata quando ho letto delle conclusioni degli ispettori ministeriali. Sono piani paralleli che hanno sempre fatto parte di atti diversi di una stessa commedia. Il vuoto amministrativo da una parte e l’auto esaltazione dall’altra con la annessa vendita di quella rappresentazione di città senza dimensione e contenuti ma che per quelli che hanno fantasia è la cosiddetta “visione”.

Oggi però bisognerà ‘fare i conti con i conti’ e stare nella città reale. Nessuna preoccupazione da parte mia o peggio nessun giudizio sommario e tanto meno anticipato. Lo hanno fatto con me, dicendo anche falsità, ma questa non è una buona ragione perché io lo faccia con loro. Aspetterò con fiducia quindi le risposte convincenti che sono state preannunciate. In fondo la situazione, ha recentemente dichiarato Orlando commentando i dati negativi su Palermo pubblicati dall’istat, è meno pesante di quella di Catania e Messina. Non c’è motivo quindi di dubitare. La mia amministrazione d’altronde lo fece di fronte alle reiterate calunnie sul presunto stato di dissesto e alle ispezioni subite (anche Lombardo ne ordinò una, non mi ha proprio risparmiato nulla) ed energicamente da me rispedite al mittente con esaurienti risposte senza che fosse rimasto in piedi un solo rilievo. Il buon Paolo Basile prezioso ragioniere generale della mia gestione dovette partecipare persino ad una riunione al Ministero con il Commissario Latella a me subentrata e impaurita dagli allarmi sui conti del Comune. Basile dovette spiegare carte alla mano che si trattava di fake news (oggi si chiamano così) e dimostrò agli increduli ispettori che i conti del Comune erano un orologio svizzero.

I numeri sono argomenti testardi e sarà così anche questa volta. Certo bisogna avere coscienza delle proprie ragioni e non lasciarsi prendere dal panico. Altrimenti si è portati a scaricare le responsabilità dei propri fallimenti e delle proprie determinazioni sempre sugli altri come quando nel 2014 gli bocciarono il rendiconto e disse che i revisori erano amici miei. Io mi feci una risata e non replicai, non sapevo neppure chi fossero. La scena si ripete oggi ed è sempre la stessa musica e la stessa sinfonia. Oggi tocca ai vertici burocratici chiamati in causa per rispondere di eventuali comportamenti non corretti. Orlando non è certo tipo a cui io posso dare suggerimenti, ma se posso osare, invece di fare chiacchiere, risponda ai rilievi nel merito. La sola cosa che farebbe una persona seria e brava e lui lo è certamente e lo sta dimostrando.

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI