PALERMO – “Mio marito si deve curare. La sua vicenda dice molto di questo Paese. Quello che sta accadendo è una violazione del principio del diritto alla salute, sancito dalla Costituzione”. Lo dice a Repubblica Miranda Ratti, moglie di Marcello Dell’Utri, l’ex senatore di Fi in carcere per una condanna definitiva a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa e da tre giorni in sciopero della fame. “È cardiopatico, ha subito tre interventi con applicazione di quattro stent, è diabetico con un’ipertensione arteriosa e ha un tumore diagnosticato a luglio per il quale non ha ricevuto finora alcuna cura. Da tre mesi – dice la moglie – Marcello ha una dermatite che non passa. Figuriamoci se hanno l’organizzazione necessaria per la radioterapia. Sembra si sia deciso che debba morire in carcere”.
“Che giustizia è questa? Cosa ci distingue dal Venezuela di Maduro? La detenzione dovrebbe essere riabilitazione. Da noi è solo punizione”. Sul fatto che Dell’Utri sia stato condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, la signora Ratti si chiede: “Il motivo per il quale non ha diritto alle cure è questo? Il fatto che si porta appresso, e ancora non abbiamo capito perché, la parola ‘mafia’? Il diritto alle cure deve essere garantito a tutti. Altrimenti si abbia il coraggio di dire che nel nostro Paese, per alcuni, c’è la pena di morte”. (ANSA).