PALERMO – Una condanna e un’assoluzione al processo che nasceva da una costola della cosiddetta inchiesta “Grandi eventi”. La Corte d’appello ha assolto Elio Carreca, dirigente regionale coinvolto in uno degli scandali legati al manager della comunicazione Faustino Giacchetto. In primo grado era stato condannato a un anno per corruzione nell’esercizio delle proprie funzioni. La sua colpevolezza viene cancellata dal verdetto del collegio presieduto da Gianfranco Garofalo.
Confermata, invece, la condanna a otto mesi, pena sospesa, inflitta a Daniela Craparotta, che fu segretaria di Giacchetto. Era imputata di turbativa d’asta.
“Sono stato assolto da un assioma basato sul postulato per il quale un dirigente regionale non può non essere corrotto o colluso – spiega Carreca -. Desidero concentrarmi sul lato umano della vicenda vissuta: sullo straniamento provocato dall’essere stato trascinato di colpo in un tunnel scuro di dubbi, ansie, paure, con la pessimistica e costante certezza di non riuscire più a vedere non la luce, ma, almeno, un fuoco fatuo di speranza, con le poche certezze della tua vita messe in discussione in un attimo. Insopportabile. Dal punto di vista fisico e mentale. Non fosse stato – conclude – per l’amorevole e continua presenza di mia moglie e la costante vicinanza dei miei avvocati, Valentina Aronica e Aldo Caruso, forse non starei scrivendo queste parole”.
