Minorenni vittime di abusi |Come tutelarli nelle aule giudiziarie - Live Sicilia

Minorenni vittime di abusi |Come tutelarli nelle aule giudiziarie

Questo il tema centrale emerso al convegno tenutosi al Palazzo di Giustizia.

camera minorile
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CATANIA – La tutela e la protezione del minore vittima di abusi e violenze passa anche da un adeguato approccio con il sistema giudiziario. Questo il tema centrale emerso al convegno tenutosi ieri (14 dicembre) organizzato dalla Camera minorile di Catania con un focus specifico sui maltrattamenti a scuola: “Abbiamo tentato di delineare i delicati profili di difesa delle piccole vittime che loro malgrado si troveranno coinvolti in un procedimento giudiziario – ha commentato la presidente Renata Saitta – con l’obiettivo di consentire agli operatori giuridici di affrontare il problema in maniera compiuta alla luce delle normative di riferimento”. Dopo l’intervento di Maria Chiaramonte che ha portato alla gremita Sala delle Adunanze della Corte d’Appello i saluti del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catania, si è dato il via ai lavori moderati da Claudia Di Dio del direttivo della Camera: “Bisogna intervenire effettivamente per evitare quello che viene tecnicamente definito il processo di vittimizzazione secondaria – ha dichiarato – in linea con la legge 172 del 2012 che ha recepito la Convenzione di Lanzarote, il primo strumento internazionale che delinea misure preventive che comprendono lo screening, il reclutamento e l’addestramento di personale che possa lavorare con i bambini vittime di violenze e abusi”. Dello stesso tenore le dichiarazioni di Gian Marco Gulizia che ha sottolineato come sia necessario “istituire per legge delle strutture e dei gruppi di sostegno che accompagnino il minore vittima non solo durante l’audizione in sede giudiziaria, così come avviene per i minori imputati che sono stati oggetto di attenzione specifica da parte del legislatore”.

L’intervento del criminologo Nicola Malizia si è incentrato sui casi di maltrattamenti in classe perpetrati da maestre e insegnanti con modalità diverse: dalla violenza verbale agli schiaffi e ai pugni, passando per casi di vero e proprio sadismo, fornendo inoltre gli spunti per poter riconoscere i segnali comportamentali del bambino abusato. “Purtroppo chi compie questi reati viene solo sospeso a seguito di condanna – ha commentato – e torneranno a insegnare dopo aver scontato la pena”. Agata Ciavola, docente di procedura penale, si è soffermata sulla necessità di rendere effettivamente obbligatori gli strumenti che il nostro ordinamento predispone durante il momento dell’ascolto: “Le norme introdotte dal legislatore sono prive di sanzione – ha sottolineato – e quindi rimangono delegate alle buone prassi degli uffici giudiziari. Si dovrebbe intervenire in maniera più incisiva sulla presenza dell’esperto durante l’ascolto e introdurre l’obbligatorietà della videoregistrazione durante tutte le fasi dell’audizione poiché sono tanti gli errori che si possono commettere nella mera interpretazione di un verbale scritto. L’idea è quella di anticipare l’ascolto del minore per evitare una sua ripetizione – ha concluso – questo compenserebbe la perdita di immediatezza sia per le parti ma soprattutto per il giudice”.

“La Procura di Catania è particolarmente attenta a questi aspetti – ha commentato Francesco Cristoforo Alessandro Camerano – il gruppo di magistrati che si occupa delle fasce deboli di cui faccio parte ha assunto queste prassi come routine. Il problema tecnico alle volte si presenta in sede di dibattimento, poiché se non è stato fatto l’incidente probatorio, e per circostanze sopravvenute occorre ripetere l’esame del minore, in quella sede lo strumento normativo non obbliga ad avvalersi della figura dell’esperto e si affida esclusivamente al giudice. In questo tribunale però si tenta di non arrivare a questa fase. Bisogna predisporre tutto affinché il minore venga sentito il prima possibile e che il processo si svolga velocemente con l’obiettivo di ridurre la sofferenza del minore che subisce anche l’andamento di un processo”.

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