"Operazioni non consentite" | Le motivazioni del dissesto - Live Sicilia

“Operazioni non consentite” | Le motivazioni del dissesto

La decisione delle sezioni riunite della Corte dei conti.

Comune di Monreale
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MONREALE – Il Comune di Monreale non è affidabile nella prosecuzione del Piano di riequilibrio finanziario, poiché il rigore necessario a sostenerlo può essere inficiato anche da una trasmissione non trasparente dei dati. È questo il senso della motivazione con cui le Sezioni riunite della Corte dei Conti hanno bocciato il ricorso che l’Ente aveva inoltrato, per arginare gli effetti della deliberazione della Sezione di controllo che sanciva il default. Le Sezioni riunite hanno, nei fatti, accolto le argomentazioni della deliberazione palermitana.

Sottostima del Fondo crediti di dubbia esigibilità e mancata emersione di un disavanzo di amministrazione nel rendiconto 2015, fra le principali motivazioni, ma non sono mancate le bacchettate agli anni in cui il Piano ha visto la luce, 2012 e 2013.

Nel merito del ricorso, le Sezioni riunite hanno rilevato “una serie di operazioni non consentite dall’ordinamento contabile”, respingendone le argomentazioni e sottolineando, inoltre, come “l’Amministrazione comunale, nell’ambito dell’istruttoria svolta dalla Sezione regionale prima dell’emanazione della delibera impugnata, abbia sostenuto una tesi difensiva completamente diversa da quella riportata nel ricorso in esame”.

Intanto, il Pd monrealese, dopo quasi un anno e mezzo di gestione commissariale ha un nuovo segretario. Si tratta di una donna, Manuela Quadrante, insegnante trentasettenne, eletta alla quasi unanimità, al termine del congresso cittadino. La prima mossa del nuovo segretario sarà portare a buon fine la ridefinizione della compagine Pd in giunta. Il partito ha chiesto che Nadia Battaglia, già assessore, sia affiancata da Ignazio Davì e Tonino Russo. Per quest’ultimo è stata richiesta la carica di vicesindaco. Un nodo non facile da sciogliere per il primo cittadino Piero Capizzi che si vedrebbe costretto a sollevare dall’incarico un uomo di sua fiducia, cioè Giuseppe Cangemi.

 

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