L'allarme di Orlando ai suoi: | "Esperienza Palermo sotto attacco" - Live Sicilia

L’allarme di Orlando ai suoi: | “Esperienza Palermo sotto attacco”

Leoluca Orlando

Il sindaco alla maggioranza: "Sono all'ultimo mandato. Meno inaugurazioni, non inseguo il consenso".

Giunta e consiglieri a Villa Niscemi
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PALERMO – La difesa delle scelte fatte nella riorganizzazione della macchina amministrativa comunale, l’avvio di un confronto periodico tra giunta e maggioranza consiliare ma soprattutto la necessità di “mettere in sicurezza l’esperienza Palermo”. Leoluca Orlando ritrova il feeling con il fronte che lo sostiene a Sala delle Lapidi. A Villa Niscemi, per l’incontro stabilito da tempo tra Amministrazione e consiglieri, c’erano tutti: gli orlandiani di stretta osservanza, il Pd, Sinistra Comune e gli uomini di Totò Cardinale. Un incontro protrattosi a lungo nel corso della mattinata: davanti alla giunta e ai fedelissimi Fabio Giambrone e Diego Bellia, Orlando ha ribadito ancora una volta di essere al suo “ultimo” mandato da sindaco e di non avere alcuna necessità di “inseguire” il consenso. E proprio nella sede di rappresentanza del Comune, ha indicato le direttrici della sua azione amministrativa nel 2018: “Sarò un sindaco meno presente alle inaugurazioni e concentrato maggiormente sui problemi della città”, sono state le parole del sindaco riportate dai partecipanti.

“Un incontro opportuno per impostare il lavoro del prossimo anno che abbia come punto di riferimento il proseguo del positivo e peculiare cammino di rinascita e cambio culturale della città di Palermo”, dirà in serata Orlando in una nota. Parole che coincidono con quanto raccontato dai presenti a Villa Niscemi: il sindaco ha infatti posto l’accento sulla necessità di “difendere” l’esperimento politico che lo ha portato a centrare il quinto mandato a Palazzo delle Aquile riunendo l’ala moderata del centrosinistra con l’esperienza di Sinistra Comune. Quell’esperienza oggi sarebbe “sotto attacco”: un sospetto che viene esplicitato quando il ‘professore’ cita il caso di Totò Orlando, il presidente del consiglio comunale accusato di tentata concussione nell’ambito di una indagine legata alla nomina del consulente amministrativo di Sala delle Lapidi, e quello dell’ispezione ministeriale sull’attività di Palazzo delle Aquile. Episodi che il sindaco interpreta come “segnali” di un tentativo di destabilizzazione proveniente dall’esterno. Sullo sfondo ci sono le elezioni politiche che potrebbero essere fonte di turbolenze nella maggioranza.

Da qui l’esigenza di serrare le file, ‘isolare’ Palermo dal dibattito politico e portare avanti tutte le iniziative “volte a rafforzare e promuovere i processi di sviluppo della città”. Musica per le orecchie di Giusto Catania, capogruppo di Sinistra Comune che da tempo chiedeva a Orlando di riprendere il confronto con la maggioranza: “Siamo soddisfatti, il sindaco ha colto l’esigenza di salvaguardare quel processo di cambiamento della città che deve diventare irreversibile – afferma Catania -. Ci sono tante cose da fare e bisogna farle con urgenza”. I temi sul tavolo sono diversi: dal decentramento al regolamento dei mercati, passando per il Piano pubblicitario e l’avvio della discussione sul Piano regolatore. “Datemi idee e spunti – il messaggio rivolto ai consiglieri -, scommettiamo insieme sulla nostra esperienza amministrativa”.

Nel discorso di Orlando non c’è stato spazio per le nomine dei vertici delle aziende partecipate né per il ventilato rimpasto di giunta, ma il sindaco ha difeso le sue scelte sul valzer dei dirigenti a Palazzo delle Aquile: decisioni adottate “non sulla base delle persone ma con l’obiettivo di tutelare la qualità del servizio”. Parole di ringraziamento per l’ex capo dei vigili urbani Vincenzo Messina e di elogio per la nuova guida di via Dogali, Gabriele Marchese, ma anche la precisazione di non avere mai fatto delle scelte “contro qualcuno”. Toni soddisfatti anche dal fronte renziano del Pd: “Un discorso unitario che ha rilanciato la coalizione, adesso andiamo avanti con maggiore convinzione”, sottolinea il capogruppo dem a Sala delle Lapidi Dario Chinnici, mentre l’area Cracolici prende spunto dalla riunione di Villa Niscemi per andare all’attacco della segreteria provinciale guidata da Carmelo Miceli.


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