"I tetti agli stipendi? Li vieta la legge | All'Ars servono nuove forze" - Live Sicilia

“I tetti agli stipendi? Li vieta la legge | All’Ars servono nuove forze”

Il presidente dell'Assemblea: "Io non voglio aumentare le spese. Ma non prendiamoci in giro".

Gianfranco Micciché
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PALERMO – E’ il giorno delle ultime poltrone del Consiglio di presidenza. Oggi l’Ars dovrà scegliere i deputati questori e segretari. Cariche molto ambite che garantiscono anche un “bonus” allo stipendio-base degli onorevoli.

Al momento però sembra non esserci accordo. E così l’Aula è stata per due volte rinviata. Nel frattempo, il neo presidente Gianfranco Micciché ha incontrato la stampa. “Vorrei chiarire una cosa – ha detto – riguardante le notizie sui tagli agli stipendi dell’Ars. Il 31 dicembre scade il tempo previsto dalla legge per il taglio degli stipendi. La stessa legge vieta che questi tagli vengano riproposti. La norma prevede infatti che quei tagli fossero “una tantum”. Quindi devono essere ripristinati. A marzo o aprile, quando il Senato si insedierà di nuovo, e deciderà di rinnovare questi tagli, ci adegueremo ovviamente”.

Insomma, intanto i maxi-stipendi torneranno. Poi si vedrà. “Io – insiste Micciché – non voglio aumentare nulla. Nessuno pensa di sprecare i soldi e darli a chi è già ricco invece di darli ai poveri. Il concetto di stipendio uguale per tutti però sarebbe una anomalia. Che il Segretario generale debba guadagnare quasi quanto un assistente parlamentare, non è normale. Questo risparmio – prosegue – immaginato in questa Assemblea, in realtà non è avvenuto. Chi invece di ‘subire’ tagli ha deciso di andare in pensione, c’è andato col vecchio stipendio. Quindi l’Ars continua a pagare quegli stipendi. Non si è risparmiato un euro, non dobbiamo prenderci in giro”.

E presto potrebbe riaprirsi l’era dei concorsi.L’amministrazione dell’Assemblea – dice Micciché – oggi è fortemente deficitaria. L’eliminazione improvvisa della classe dirigente di questa Assemblea ci ha lasciato molti giovani, tutti bravissimi, ma senza maestri. Sono andati via d’un colpo quindici dirigenti. Quando arriverà la Finanziaria o l’assestamento, certo troveremo una soluzione, ma questi giovani non avranno una guida. Un fatto che ha creato qualche imbarazzo. Entrerò nella struttura dell’Assemblea perché bisogna rafforzarla. Non ho intenzione di prendere dirigenti esterni, a meno che non fosse necesario. Nell’Ufficio di presidenza cercherò gli strumenti migliori. Chi si è vantato di aver fatto i tagli, lo ringrazio perché ha fatto risparmiare l’Assemblea. Ma questa Assemblea deve funzionare. Siamo in una condizione di tale crisi – aggiunge – che tutta la Regione deve funzionare in maniera straordinaria. Sono convinto dai primi passi fatti che già il governo sta lavorando in questa direzione. Lo stesso dobbiamo fare noi”.


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