La partenza a rilento dell'Ars |La Regione appesa alle poltrone - Live Sicilia

La partenza a rilento dell’Ars |La Regione appesa alle poltrone

Non trovata la quadra sulle commissioni. In 4 giorni andrà discusso e votato l'esercizio provvisorio.

Sala d'Ercole
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PALERMO – Tutto rinviato a dopo Natale. Nei partiti non c’è intesa sulle commissioni e così l’Aula oggi si è aperta e chiusa con un nulla di fatto, aggiornandosi a mercoledì 27. Quando mancheranno solo quattro giorni (sabato e domenica inclusi) per approvare l’esercizio provvisorio per non paralizzare la Regione. E saranno trascorsi ben 52 giorni dalle elezioni. Forse un po’ troppo in una Sicilia con l’acqua alla gola.

L’ultimo giro a vuoto stamattina. L’Aula è stata aperta, aggiornata e poi chiusa. La presidenza, infatti, non ha ricevuto indicazioni dai partiti, Movimento 5 Stelle escluso, sulle commissioni. Le fibrillazioni non sono solo quelle ben note interne al Pd. Anche nella maggioranza c’è maretta e non si trova la quadra. La ridefinizione last minute dei gruppi parlamentari è stata così l’occasione per decidere il rinvio, col voto contrario dei grillini.

“Un’altra seduta a vuoto dell’Ars, mentre i tempi per l’approvazione dell’esercizio provvisorio si fanno sempre più stretti e tantissimi lavoratori sono in ansia per gli stipendi – commenta la capogruppo dei 5 Stelle Valentina Zafarana -. E qui si parla solo di poltrone e di fare saltare il tetto a stipendi da favola. Siamo alla follia”.

Nel centrodestra uno dei punti del contendere riguarda la prestigiosa poltrona della presidenza della commissione Bilancio, la più importante dopo quella del presidente dell’Ars. Sembra che per quella casella ci sia un ballottaggio tra Riccardo Savona, che ha ricoperto l’incarico in passato e che viene candidato dai vertici di Forza Italia, e Giusy Savarino di Diventerà Bellissima, che rappresenterebbe un elemento di discontinuità. Sul punto non si riesce a trovare una quadra. Ma anche altre caselle sono contese, come quella della presidenza della commissione Sanità, per cui potrebbe essere in pole Margherita La Rocca Ruvolo dell’Udc. Anche le opposizioni sperano di ottenere una presidenza, ma nel Pd de separati in casa i giochi per un’eventuale candidatura non sono fatti.

Con i numeri molto risicati che si ritrova, la maggioranza prende tempo per cercare di trovare l’accordo sotto il vischio. Già in occasione della votazione sull’ufficio di presidenza a conti fatti qualche voto di centrodestra si è perso per strada. E l’intenso traffico in entrata e in uscita nel gruppo misto è un segnale delle fibrillazioni. Al misto ha aderito, oltre a Tony Rizzotto e Claudio Fava, anche Cateno De Luca, eletto presidente del gruppo. “Musumeci dica chiaramente in Aula se vuole o meno i voti dei deputati che hanno processi in corso. E’ scandaloso che prima abbia ottenuto i voti e poi resti indifferente”, attacca il deputato messinese. Chi è entrato e uscito in un amen dal misto è Pippo Gennuso, rientrato a tempo di record (24 ore dopo) tra i Popolari e Autonomisti. “Certo che l’esordo di questo parlamento e di questo governo non sono dei migliori. Se il buongiorno si vede dal mattino si profila l’ennesima pessima legislatura”, commenta la grillina Zafarana.

Intanto, i Fratelli d’Italia hanno messo su il loro gruppo, con l’adesione del catanese Giuseppe Zitelli, eletto i n Diventerà Bellissima. Capogruppo è Elvira Amata. È nat, in deroga, anche il mini-gruppo di Sicilia Futura, due deputati, Nicola D’Agostino capogruppo. Mancano però le commissioni, senza le quali l’Ars non può avviare i lavori. E approvare il bilancio provvisorio, per il quale i tempi sono ormai drammaticamente stretti.


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