Anno difficile per Randazzo |Il sindaco tira le somme - Live Sicilia

Anno difficile per Randazzo |Il sindaco tira le somme

"Per le prossime amministrative? Sono ancora in riflessione”.

RANDAZZO – Predissesto, scioglimento del Consiglio comunale, risposte ai quesiti dei cittadini posti tramite social, priorità e impegni futuri anche in termini di possibile ricandidatura. Sono stati questi i punti salienti della conferenza stampa di fine anno che ha visto il sindaco di Randazzo, Michele Mangione, fare il punto sulla situazione dell’Ente a pochi mesi dalle prossime elezioni amministrative. Una tornata elettorale a cui arriveranno primo cittadino e giunta, con il consiglio comunale che attende invece di ricevere l’atto ufficiale di scioglimento in seguito alla mancata deliberazione del consuntivo 2015 e previsionale 2016 approvati dunque, in seconda battuta, dal commissario ad acta.

Otto milioni la massa debitoria certificata, di cui 3 milioni e ottocentomila fuori bilancio e 4 milioni potenziali o futuri, a fronte della quale lo scorso anno è stato approvato il ricorso al Piano di Riequilibrio Finanziario pluriennale. Una procedura di predissesto che ad oggi, come ha spiegato il primo cittadino, attende ancora risposta da parte del Ministero dell’interno “perché prima bisognava arrivare alla deliberazione del rendiconto 2015 e bilancio di previsione 2016”. Un’approvazione, ha continuato Mangione, “che dovrebbe sbloccare delle somme preziosissime per il Comune di Randazzo” pari a 2 milioni e 200 mila euro di trasferimenti statali non erogati a causa dello sforamento del patto di stabilità interno per il 2015 da sempre sostenuto dal revisore dei conti. Sforamento smentito invece da una recente nota del Mef con la quale il Ministero dell’economia e della finanza, risolvendo così la querelle ingaggiata tra Comune e revisore, ha dato ragione all’operato degli uffici finanziari.

Un milione e centomila euro le somme immediatamente recuperabili. Una liquidità che lo stato potrà erogare, come ha spiegato lo stesso Mangione, solo dopo aver “ricevuto il certificato al bilancio consuntivo 2015 e preventivo 2016, per il quale il revisore avrebbe dovuto solo apporre la propria firma, prendendone atto”. Una firma di cui, ha lamentato il primo cittadino, si è ancora in attesa, mentre “per l’altro milione e centomila euro bisogna prima approvare il consuntivo 2016 e previsionale 2017, che sono pressoché pronti e che dopo le feste saremo in grado di produrre”. Una liquidità che se non introitata “pregiudicherà anche il futuro del Comune e chiunque sarà sindaco si troverà queste somme in meno fondamentali per l’andamento quotidiano dell’Ente”.

La priorità, il pagamento degli stipendi. “Quando ci si trova di fronte a un deficit finanziario e bisogna scegliere e individuare delle priorità, io non ho timore a dire che la priorità che ho individuato è quella del pagamento degli stipendi”. Da qui il milione di debito, circa, nei confronti dei gestori dell’energia elettrica e del gas. Così il primo cittadino, che ha fatto riferimento non solo ai dipendenti comunali ma anche ai dipendenti indiretti come gli operatori ecologici le cui mensilità vengono corrisposte a fronte del rispetto dei pagamenti fatti dall’Ente alla ditta che gestisce la raccolta dei rifiuti nei confronti della quale, però, ci sono ancora arretrati da versare. “Il Comune – ha continuato Mangione – ha fatto salti mortali per reperire le somme per pagare il più possibile gli stipendi” con lo scopo di permettere alle famiglie si sostentarsi e, di riflesso, all’economia di girare. “Se questa amministrazione sta facendo un debito, lo sta facendo su questa voce e per queste motivazioni, per il resto si trova ad affrontare 8 milioni di debito che riguardano altri tempi e altre scelte”.

“Ho il dovere di ripropormi, però ho anche il diritto di ripensarci”. Con queste parole il primo cittadino ha risposto alla inevitabile domanda sulle sue intenzioni per le prossime amministrative. “Sono ancora in riflessione”, ha aggiunto, davanti a “un impegno non indifferente, estremamente faticoso, pieno di grandissime difficoltà”. E di fronte alla possibilità di altri nomi che potrebbero farsi avanti all’interno della sua stessa compagine, per Mangione alla base dovrà esserci sempre il confronto e la discussione con la coalizione, altrimenti saranno “fughe in avanti scorrette e in solitaria”. Mentre a chi gli continua a rimproverare il mancato rispetto degli impegni elettorali, ha risposto come il principale ostacolo sia stata la forte crisi di liquidità, acuita da una “lotta politica feroce che ha condizionato anche la serenità degli uffici e dell’amministrazione”.

Un resoconto di fine anno che si è concluso con una panoramica dei progetti andati in porto o in procinto di essere avviati senza attingere alle “tasche dei cittadini, così come non abbiamo mai aumentato le tasse”. Tra questi la richiesta di contributi, attraverso la partecipazione a bando, per le indagini di rischio sismico delle scuole che sono la base per potere poi partecipare a ulteriori bandi per l’edilizia scolastica. Due milioni e 800 mila euro l’importo dei tre progetti finanziati che permetteranno il consolidamento del costone roccioso che si trova in corrispondenza del fiume Alcantara. Di 400 mila euro, invece, il progetto presentato all’interno del PSR 2014-2020 per i lavori di ripristino e ammodernamento della strada comunale Caldarera – Feudo Mischi , per cui il Comune di Randazzo è secondo nella graduatoria provvisoria provinciale. E in ultimo l’ammissione a finanziamento di un vecchio progetto da un milione di euro per l’efficientamento energetico del palazzo comunale.

 


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