Dal patto dell'arancino al voto |Centrodestra: chi punta a Roma - Live Sicilia

Dal patto dell’arancino al voto |Centrodestra: chi punta a Roma

Ecco chi potrebbe puntare a un seggio nazionale, della coalizione data in vantaggio.

verso le politiche
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CATANIA – Qualcuno la sbornia del dopo 5 novembre non l’ha smaltita. E pensa, sondaggi alla mano, di poter replicare a Roma, lavorando assiduamente per arrivarci. L’arancino del patto siglato a Catania è ancora fumante: nel centrodestra, a parte qualche malumore, la compattezza non sembra in discussione. Anche perché, con il Rosatellum, conviene andare uniti per aggiudicarsi i collegi uninominali. Un aspetto che conoscono gli esponenti della coalizione che ha portato Musumeci alla Regione che, nonostante i malumori restano compatti, galvanizzati probabilmente, dalle simulazioni dell’indomani del voto siciliano che, in base al numero delle preferenze, hanno profetizzato una schiacciante vittoria della destra, sia sul Movimento 5 Stelle, per cui si prevede un solo seggio, sia soprattutto sul Partito democratico che, a meno di compattamenti a sinistra, rischia di rimanere all’asciutto.

Ma chi potrebbe aspirare a ottenere un seggio a Roma? Beh, innanzitutto Raffaele Stancanelli: motore di DiventeràBellissima, il movimento di Nello Musumeci, l’ex sindaco di Catania ed ex senatore, è stato recentemente eletto coordinatore di Db. Un possibile lasciapassare per occupare un posto in lista e tentare, magari blindato, la conquista di una poltrona romana. Altro nome che potrebbe spuntare dalle stanze di DiventeràBellissima è quello di Angelo Sicali, ex assessore a Palazzo degli Elefanti, rimasto fuori dall’Ars.

Ma è Forza Italia, primo partito della coalizione in termini di preferenze avute al voto di novembre, che potrebbe avanzare più nomi. A cominciare da quello del candidato in pectore a Palazzo degli Elefanti, Salvo Pogliese, che potrebbe rinunciare al Comune per puntare a Roma. I rumors in questo senso si fanno sempre più insistenti e la recente scomparsa dell’ex ministro Matteoli – riferimento nazionale per i due azzurri Pogliese e Basilio Catanoso – potrebbe contribuire a questa scelta, probabilmente nel collegio Uninominale di Catania.

Sempre tra gli azzurri, da Catania potrebbero ritentare la conquista di Roma gli uscenti, Enzo Gibiino, ad esempio, e Basilio Catanoso. Ai quali si potrebbero aggiungere i non eletti all’Ars ma portatori sani di voti, Dario Daidone, Elio Tagliaferro e Alessandro Porto. Entrambi potrebbero avere qualcosa da pretendere, a meno di ottenere altre nomine o garanzie di future candidature, magari all’ex consiglio provinciale. Tra questi potrebbe esserci anche il discusso Riccardo Pellegrino.

Ci sono poi i Fratelli d’Italia, parte integrante della coalizione e tra i primi ad aver spinto per la candidatura di Musumeci. Il partito di Giorgia Meloni, rappresentato nella Giunta regionale, potrebbe avanzare più candidature: quella del leader siciliano, Manlio Messina, o  quelli dei colleghi Carmelo Nicotra, restato fuori dall’assemblea regionale, e quello del consigliere comunale Ludovico Balsamo. Tre poi sembrerebbero gli aspiranti deputati e senatori in casa Lega, come già emerso in corso di campagna elettorale.. Noi con Salvini potrebbe avanzare i nomi di Angelo Attaguile, per Palazzo Madama, e degli amministratori Fabio Cantarella, vicesindaco di Mascalucia e Anastasio Carrà, sindaco di Motta Sant’Anastasia.

Infine, alla lista potrebbero aggiungersi gli outsider. Nicola D’Agostino, di Sicilia futura, che sembra sempre più vicino alla maggioranza di Musumeci, non solo per essersi disallineato dai colleghi del centrosinistra nella seconda votazione per eleggere il presidente dell’Ars. Per gli uomini di Totò Cardinale, sembra infatti più lontano l’ingresso nel Pd e questo potrebbe portarli ad attraversare il fiume e posizionarsi dall’altro lato.

Anche Carlo Caputo, sindaco di Belpasso che ha già annunciato di non voler correre per un secondo mandato, forte dell’ottimo risultato di Giuseppe Zitelli all’Ars – il sindaco etneo è stato tra i più importanti sostenitori del neo eletto all’Ars con DiventeràBellissima – potrebbe accarezzare l’idea di candidarsi con il centrodestra (magari in un collegio uninominale, per sfruttare la presenza sul territorio). Formazione che potrebbe fare da catalizzatore anche per altri personaggi fuori dai partiti che potrebbero puntare sulla squadra data per vincente per ottenere un qualche seggio.


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