I beni confiscati alla mafia? | Diamoli ai senza tetto - Live Sicilia

I beni confiscati alla mafia? | Diamoli ai senza tetto

"Senza nulla togliere alle associazioni, esiste una scala di priorità".

MANOVRA A TINAGLIA
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2 min di lettura

E’ la legge (L.109 del 7-3-96) che dispone che i beni confiscati alla mafia vengano destinati a comunità, enti ed organizzazioni di volontariato.

Eppure non ci sarebbe nulla di male se tali beni (parlo di immobili destinati ad uso abitativo) venissero assegnati tout court a famiglie di senza tetto. Senza nulla togliere ai nobili e meritori scopi perseguiti dalle varie associazioni, non mi pare azzardato affermare che esiste pur sempre una scala delle priorità, e che, a fronte della perdurante emergenza abitativa, assegnare un immobile ad una famiglia di senza tetto sarebbe perfettamente in linea con le finalità sociali, obiettivo dichiarato della legge e dello spirito delle confische.

E questo anche per innegabili esigenze di praticità. Sempre più spesso accade che famiglie di senza tetto, prese dalla disperazione, occupino immobili assegnati ad associazioni al termine di iter abbastanza complessi.

Sia chiaro, si tratta condotte che sono frutto di disperazione, ma che sono connotate anche da una sorta di “valore aggiunto” che può agevolmente essere definito “malandrineria” e del quale non tutte le famiglie dei senza tetto (ahi loro) dispongono.

E una volta preso possesso degli immobili possono goderselo tranquillamente, ad onta di tutti gli strumenti legislativi che, invece, dettano chiaramente i rimedi per porre fine, e con immediatezza, a quello che, in definitiva, è un vero e proprio reato. Sono strumenti ai quali non ricorrono le istituzioni (Procure della Repubblica per prime) per intuibili e mai dichiarate esigenze di “politica criminale” e di sicurezza sociale.

Tanto varrebbe, allora, destinare immediatamente gli immobili confiscati ai senza tetto, abbiano o no quel “valore aggiunto” di cui ho parlato. Tanto, se li prendono quando vogliono. A costo zero, senza graduatorie, e senza neppure dover fare formali richieste, sia pure in carta libera.

Per altro verso, lo Stato salverebbe almeno la faccia. Che non è male come risultato.

Io, nell’attesa, raccomando sempre di lasciare sempre qualcuno a presidiare la casa, se la sera si vuole andare al cinema.


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