Un generale per Riscossione | E' l'ex assessore Marchetti - Live Sicilia

Un generale per Riscossione | E’ l’ex assessore Marchetti

Armao ha annunciato: “Entro il 7 febbraio la nuova governance della società”. In pole l'ex vicesindaco di Orlando.

PALERMO – C’è un nome, caldissimo, per la poltrona di presidente della società Riscossione Sicilia. Al momento, l’idea più concreta è quella che porta a Ugo Marchetti, una “vecchia conoscenza” della politica e della pubblica amministrazione siciliana. Cittadino onorario di Palermo, infatti, Marchetti è stato assessore, vicesindaco e uomo chiave della giunta di Leoluca Orlando per appena 3 mesi, prima di sbattere la porta in polemica col sindaco, definito un primo cittadino “del secolo scorso”.

“Non c’è più – scrisse nella lettera di addio alla giunta, nell’estate del 2012 – alcuna corrispondenza tra quanto ci si era ripromessi di realizzare, quanto si sta concretizzando e quanto è invece necessario attuare, da un lato, e, dall’altro lato, quanto tutto questo costi alla mia persona sul piano ideale, professionale, familiare. Il progetto stava, per quanto mi riguarda, in un radicale recupero economico  –  finanziario della Città, attraverso una riedizione della funzione di Bilancio, quale premessa per una rinascita civile, sociale e culturale. Ma come è possibile, Luca, perseguire questo obiettivo se le cause del dissesto del Comune di Palermo sfuggono alla mia competenza?”.

Più recentemente, il nome di Marchetti è tornato d’attualità in occasione della campagna elettorale per il Comune di Roma. Il candidato sindaco Flavio Marchini l’aveva infatti designato come proprio assessore alle partecipate in caso di vittoria al Campidoglio.

“Puntate” nella politica per Marchetti che è un generale della Guardia di Finanza e magistrato contabile con esperienze anche negli uffici della Presidenza del Consiglio dei Ministri. È lui, al momento, in pole position per guidare la società regionale che si occupa delle tasse dei siciliani.

“Il presidente Musumeci – ha spiegato l’assessore all’Economia Armao – ha già assicurato che il governo procederà in termini brevissimi alla nomina degli amministratori, poi il parere della Commissione bilancio dell’Ars. Siamo certi – ha aggiunto – che prima del 7 febbraio la società avrà la sua governance”. Proprio il 7 febbraio, come racconta l’Ansa, è prevista l’udienza davanti al Tribunale di Palermo durante la quale l’avvocato Michele Perrino, nominato curatore speciale di Riscossione Spa proprio per affrontare il giudizio, dovrà tutelare gli interessi della società nel procedimento avviato dall’ex amministratore Fiumefreddo che si è rivolto ai giudici per ottenere la pronuncia di accertamento della legittimità del regime di prorogatio.

Per Fiumefreddo, prosegue l’Ansa, anche se dimissionario, spettava a lui in regime di prorogatio continuare a gestire Riscossione fino alla nomina dei nuovi amministratori e non al collegio sindacale. Nel frattempo, l’assessore Armao d’intesa con il dirigente Ernesto Maria Ruffini, responsabile dell’Agenzia delle Entrate che è socio di minoranza di Spa, ha avviato una due diligence per “un’attività di verifica sulla grave situazione nella quale si trova Riscossione. Ogni ulteriore scelta strategica spetterà all’Ars”, aggiunge Armao.

E ovviamente il “nodo” è anche il futuro della società. Una norma regionale ne ha previsto la liquidazione, ma solo in seguito a un dialogo con lo Stato anche in vista del trasferimento del personale. Norma sulla quale il Ministero dell’Economia aveva sollevato qualche dubbio che non si è tradotto, però, in una impugnativa della Presidenza del consiglio dei ministri. Dopo quella norma, in realtà, il governo regionale di Crocetta aveva anche designato i componenti del nuovo cda, mai insediati: si trattava del dirigente generale Sergio Gelardi e di due fedelissimi di Crocetta: il capo di gabinetto del governatore Giuseppe Amato e la segretaria di giunta Antonina Buonisi. Ma come detto quel cda non è entrato mai in funzione, perché nel frattempo la “chiusura” dell’Ars non ha consentito di trasmettere queste nomine alla prima commissione, come prevedono le norme. E così, una fase di transizione e caos, che il nuovo governo sembra intenzionato a chiudere. Con la nomina di un generale della Guardia di finanza, che fu già assessore di Leoluca Orlando.


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