Morto a Parma Stefano Ganci | Fu il superkiller di Cosa nostra - Live Sicilia

Morto a Parma Stefano Ganci | Fu il superkiller di Cosa nostra

Fu condannato per la strage Borsellino. Vietati i funerali pubblici.

Stava scontando l'ergastolo
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PARMA – E’ morto all’ospedale di Parma Stefano Ganci, uno dei fedelissimi di Totò Riina, che stava scontando l’ergastolo nel carcere della città emiliana, ma non in regime di 41 bis. Gli era stato revocato nel 2010.  Il decesso è avvenuto il 5 gennaio scorso dopo una degenza di alcuni giorni a causa di un tumore al polmone.

Ganci era un superkiller di Cosa Nostra e stava scontando l’ergastolo per avere partecipato a diversi omicidi fra cui quello del consigliere istruttore Rocco Chinnici. Era stato anche condannato, a 26 anni, per aver fatto parte del commando autore della strage dove morì Paolo Borsellino. La Procura di Parma ha disposto, come da prassi, eseguita stamani. La salma lascerà la città emiliana per la Sicilia nei prossimi giorni. Il questore Renato Cortese ha vietato i funerali pubblici del mafioso quando la salma tornerà a Palermo.

L'avvocato Jimmy D'Azzò

I suoi legali, gli avvocato Jimmy D’Azzò e Federica Folli, hanno chiesto la cartella clinica per capire come mai sia possibile che una persona ricoverata il 15 dicembre, per altro a causa di una caduta accidentale, possa morire dopo due settimane per la metastasi di un tumore. I legali avevano chiesto i domiciliari per incompatibilità con il il regime carcerario, ma non si è fatto in tempo a prenderla in esame. “E’ inusuale che gli avvocati e i familiari – spiega D’Azzò – apprendano per caso che un soggetto sia affetto da un male incurabile”.


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