Allarme idrico a Palermo | "Chiederemo lo stato di calamità" - Live Sicilia

Allarme idrico a Palermo | “Chiederemo lo stato di calamità”

La scarsità di piogge fa temere una sempre più probabile turnazione dell'acqua

PALERMO – “La situazione delle nostre dighe è drammatica a causa della scarsità di piogge, di gran lunga peggiore rispetto all’anno scorso”. Queste le parole di Maria Prestigiacomo, numero uno di Amap, prima di scandire la frase: “E’ deciso, chiederemo lo stato di calamità naturale per Palermo”. Questo l’esito di una lunga riunione con i dirigenti del dipartimento Acque e rifiuti della Regione. Dighe e invasi sono al collasso, toccati ormai i livelli minimi si deve correre ai ripari, “Non c’è più tempo – dicono anche i dirigenti regionali”. Un tavolo tecnico permanente tra Amap e Regione monitora la situazione dall’anno scorso quando è scattato l’allarme idrico in città. Le piogge e la neve dello scorso inverno avevano scongiurato l’ipotesi del razionamento che oggi torna ad essere un’opzione: “Consiglio comunque ai cittadini di cominciare ad attrezzarsi con i vecchi sistemi – dice ancora Prestigiacomo – non è più il momento di perdere tempo”.

Così entro 15 giorni verrà istituita quella che viene definita “la cabina di regia” composta da Amap, Regione e tecnici del Ministero dell’Ambiente, proprio per formalizzare la richiesta dello stato di calamità naturale. Una soluzione che di fatto porterà ad una velocizzazione degli iter burocratici per ottenere in maniera più snella autorizzazioni e agevolazioni anche di tipo economico. Intanto per cercare di non attivare immediatamente la turnazione l’Amap, con l’avallo della Regione, sta affittando cinque pozzi da privati che porteranno nei rubinetti cittadini circa 200 litri d’acqua al secondo in più, ed inoltre verrà creato un collegamento con la sorgente Presidiana di Cefalù che ne aggiungerà altri 130 litri al secondo.

“Un’altra opzione da non escludere, ma questa avrà una realizzazione nel lungo periodo – aggiunge la numero uno di Amap – è la realizzazione di nuovi dissalatori marini grazie ai fondi del Patto per il sud. Non possiamo sperare nelle piogge, è arrivato il momento di essere pratici”. I dati forniti dall’osservatorio regionale e Amap sono preoccupanti: solo per fare un esempio, il livello d’acqua dell’invaso di Rosamarina, il più grande fra i quattro che rifornisce Palermo e provincia, al 31 dicembre 2017 è pari a 22mila metri cubi su 95mila di portata massima. Stessa situazione negli invasi di Piana degli albanesi, Poma e Scansano che sono ormai agli sgoccioli, letteralmente ai minimi livelli.


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